Vini d’Oro. Veneto

Vini d’Oro. Veneto

di Gigi Brozzoni

Dove va il Veneto enologico? L’importante riconoscimento Unesco, purtroppo, non certifica l’eccellenza del Prosecco. Per la quale il lavoro è di là da essere completo. Questo exploit commerciale inoltre penalizza i bianchi delle altre denominazioni regionali. Nel Soave alzano il tiro verso la zonazione, e fanno bene. Colli Euganei e Berici un po’ statici. La Valpolicella naviga ancora acque agitate. Garda e Bardolino non si convincono a lasciare l’anonimo Rosé per il territoriale Chiaretto.

Un matrimonio inedito?

Un matrimonio inedito?

Si era seduti negli anni Settanta, a un tavolo di Bottega Vini a Verona, e ci si chiedeva come avesse fatto a metà del secolo ventesimo il Recioto della Valpolicella, a mutare in Recioto “sciapat”, cioè scappato, al controllo dei cantinieri, trasformando tutti gli zuccheri in alcol e diventare, quindi, secco e asciutto. Amarone suggerì qualcuno.

Appassire e ripassare

Appassire e ripassare

Si dice che solo chi sa produrre un buon Recioto della Valpolicella abbia le uve, la testa e gli strumenti per fare un ottimo Amarone della Valpolicella; ma è ancor più vero che solo chi produce un grande Recioto può produrre un buon Valpolicella Superiore Ripasso.

Onora il padre e la madre

Onora il padre e la madre

Da lui è partita questa grande avventura e ora quasi nessuno se lo ricorda; è il vino più antico di questa regione, ma nel volgere di pochi anni ce lo siamo persi per strada ed i più giovani quasi non lo conoscono.