Varietà e complessità sono caratteri distintivi che contribuiscono a rendere l’Italia un luogo unico, da sempre capace di affascinare profondamente e di attrarre persone d’ogni provenienza. Un luogo animato da una moltitudine di ambienti, vicende storiche, risorse culturali, produzioni e gusti che, per valore e densità, non hanno eguali al mondo. Un patrimonio immenso che il paesaggio esplicita e riassume, comprendendo, a pieno titolo, l’agricoltura, i prodotti alimentari e le preparazioni culinarie. In questo “paesaggio del gusto” il vino è tra le più alte espressioni di un settore agroalimentare dotato di grande vitalità, un ambasciatore della cultura e del saper fare italiani nel mondo. Oggi, infatti, gli atti alimentari – scegliere, cucinare, bere e mangiare… – sono vissuti come momenti di conoscenza, occasioni per nutrire corpo e mente, per incontrare territori e per educarsi a una bellezza che si guarda, si annusa e si assapora. Conoscere e far conoscere i giacimenti gastronomici italiani quali elementi di cultura materiale consente di esprimerne appieno il valore, un’operazione fondamentale anche dal punto di vista economico. Infatti, rendere comprensibile il loro portato culturale significa incrementarne la qualità percepita, contribuire ad un adeguato posizionamento di prezzo quindi favorire una giusta remunerazione agli agricoltori e agli operatori del settore agroalimentare. Proporre la gastronomia come cultura significa, dunque, dare futuro al paesaggio, a coloro che lo abitano e lo attraversano.