I nostri 35 anni e il futuro

I nostri 35 anni e il futuro

IL SEMINARIO VERONELLI COMPIE 35 ANNI!
Il 7 aprile 1986 nasceva l’Associazione SV. Proviamo qui a raccontare lo scenario, le idee, i progetti che lo hanno originato. Lo facciamo con il prezioso contributo di due protagonisti di allora, Marco Felluga e Maurizio Zanella, che con Veronelli furono in quella fucina enoica, e proseguirono poi su quella strada di impegno per l’eccellenza e la valorizzazione del vino italiano.

Valpolicella del mio miracolo

Valpolicella del mio miracolo

Una recensione che, in poche righe, ci offre un saggio dell’istrionica scrittura veronelliana: la sua lingua enoica tutta nuova, la bellezza di certe citazioni, la raffinatezza leggera di parole colte e, al tempo stesso, popolari. Infine, le mirabolanti descrizioni organolettiche, lontane mille miglia da ogni tecnicismo. Ringraziamo Le Ragose, socio storico del Seminario Veronelli, per averci consentito di ritrovare, rileggere e, quindi, riproporre a voi lettrici e lettori questo piccolo essai enoico. Datato 1973. Ma sembra scritto ieri. O domani?

Alta cucina tra storia e territorio

Alta cucina tra storia e territorio

Trani. Meraviglia storica. Un ristorante marino face à la geometrica e assoluta cattedrale romanica. Ospitato tra le mura di quella che fu una chiesetta votiva della Puglia angioina. Dopo anni di abbandono e un restauro a opera del Comune, è l’apertura de Le Lampare al Fortino a rimettere in moto il potenziale di tanta bellezza e a renderlo fruibile alla comunità degli umani. E solo di alta cucina poteva trattarsi: esperienza sensoriale e culturale a un tempo. Ce lo racconta Antonio Del Curatolo, patron di quel singolare ristorante dalla sua apertura nel 1998.

Long life cooking nell’entroterra sardo

Long life cooking nell’entroterra sardo

Siamo in un Luogo, con la maiuscola, un condensato di senso e progetto gastronomico. Per Gabriella Belloni la casa materna in Santu Lussurgiu è sempre stata riferimento e cuore pulsante e, pur vivendo in diversi altrove, non l’ha mai abbandonata. Per dare continuità all’esistenza di quel luogo, ha avviato un progetto. Il suo non è un albergo, non è un ristorante benchè sia entrambi. Ma è soprattutto un’azione vitale di rigenerazione di pratiche, memorie e territorio. Il cibo e il vino ne sono strumenti costitutivi.