A volte, bisogna riconoscerlo, la scuola può creare qualche intoppo nel percorso formativo delle giovani menti. Ricordo, undicenne, l’improvvida decisione dei miei insegnanti di portarci al cinema per assistere a Kagemusha di Akira Kurosawa.
Stavo persino dimenticandomi delle anteprime toscane del mese scorso, tanto mi pare stiano diventando degli appuntamenti di routine.
Montepulciano ci attende con alcune novità piacevoli.
Pensavo che dopo aver visitato una grande quantità di cantine in Italia e all’estero, dagli stili più diversi, classiche o moderne, apogee od ipogee, semplici o tecnologiche, a sviluppo orizzontale o verticale, difficilmente sarei rimasto così colpito alla vista di una cantina.
Credo debba la sua fama principalmente al singolare nome che i cinque soci di questa piccola cantina marchigiana hanno dato al loro vino bandiera, ma in effetti è la sua qualità a darne il reale valore e la continuità.