Terza tappa: Firenze – Montepulciano, km 110 – mista, arrivo in salita

Montepulciano ci attende con alcune novità piacevoli:
la prima e più importante è che saremo ospiti presso strutture ricettive della città, evitandoci così di tornare all’Ambasciatori di Chianciano Terme che sembrava più una triste pensione famigliare stile anni Sessanta, piuttosto che un moderno e confortevole albergo del Duemila. La pensione famigliare me la sono beccata ugualmente a Montepulciano, ma con una carica di simpatia e spontaneità che dava il buon umore. Il Vino Nobile presentava la sua ultima annata, il 2009, e la Riserva del 2008.

Ma la prima cosa che ci è balzata all’occhio è stato l’esiguo numero di aziende che hanno aderito alla manifestazione; di 58 aziende che conosciamo e che menzioniamo nella nostra Guida Veronelli ne erano presenti solo poco più della metà. Troppo poche per giustificare gli spostamenti e l’ospitalità a più di un centinaio di giornalisti o troppi giornalisti per così poche aziende, perché pensiamo che la principale difficoltà di partecipazione da parte dei produttori nasca dal costo piuttosto elevato che ciascuno deve versare e sappiamo benissimo come in questa fase le aziende cerchino di risparmiare e di dosare le loro spese di rappresentanza e di comunicazione.

E allora la soluzione potrebbe essere quella spesse volte suggerita agli organizzatori e che quest’anno pare sia stata ascoltata un po’ più del solito; si tratterebbe di organizzare in un unico luogo (si penserebbe alla stazione Leopolda di Firenze) tutte le tre anteprime, risparmiando così viaggi, trasporti, logistica e pernottamenti, mentre alle visite aziendali si potrebbe dedicare il fine settimana. Noi, per nostra comodità, per la razionalizzazione del lavoro e per il risparmio di denari, pensiamo sia la migliore soluzione e prima sarà adottata meglio sarà per tutti.

Le due annate dei Nobile presentati non sono state particolarmente emozionanti, sebbene la crescita qualitativa continui a salire significativamente verso stili più rigorosi ed austeri anche per le piccole aziende che in un recente passato affrontavano le difficoltà con una certa disinvoltura. Il problema di una certa durezza dei tannini persiste, ma, seppur lentamente, un po’ il clima e un po’ l’esperienza mitigano questo fattore territoriale.

Sono comunque emersi i Vino Nobile 2009 di Icario, Salcheto, La Ciarliana, Le Berne, Poliziano, Croce di Febo, Poggio Stella di Vecchia Cantina, I Quadri di Bindella; tra le Selezioni o Riserva del 2008 hanno brillato Maestro di Palazzo Vecchio, Canneto, Godiolo, Corte alla Flora, Croce di Febo, Santa Pia di La Braccesca, Il Fattore di Nottola, il Bossona di Caterina Dei. Ottime anche due selezioni del 2007, l’Antica Chiusina della Fattoria del Cerro ed il Damo di Montemercurio.

Fruttuose le visite aziendali che abbiamo effettuato: una bellissima vigna di Sangiovese piantata quasi vent’anni fa con 9000 ceppi per ettaro dall’azienda Carpineto, con relativa miniverticale di 5 annate di Vino Nobile dal 1988 al 2006 in compagnia di Antonio Zaccheo; una verticale di dieci annate comprese tra il 1983 e il 2008 di Vino Nobile di Montepulciano Riserva, che dal 1999 aggiunge il nome del cru Vigna di Alceo, dell’azienda Valdipiatta illustrata da Miriam e Giulio Caporali; e per finire una visita molto conviviale a Maurizio Comitini della quasi esordiente Croce di Febo, che già produce ottimi vini, gestisce un’elegante struttura ricettiva, ma che ha ancora molto da imparare per preparare una buona polenta, mentre per il clima domestico e per la compagnia se la cava benissimo.

G.B.