Un’eccellenza chiara e distinta
“San Lorenzo, io lo so perché tanto / di stelle per l’aria tranquilla / arde e cade, perché si gran pianto / nel concavo cielo sfavilla.” No, no… Non è questa la chiave…
“San Lorenzo, io lo so perché tanto / di stelle per l’aria tranquilla / arde e cade, perché si gran pianto / nel concavo cielo sfavilla.” No, no… Non è questa la chiave…
Come certi temporali d’estate, di quelli che giungono a sera e scrosciano di infinite gocce su appartati giardini, rigogliosi di piante, cespugli e aiuole fiorite.
Lo scorso venerdì siamo stati tra le montagne della Valle d’Aosta/Vallèe d’Aoste; oggi ci spostiamo, invece, più a est lungo l’arco delle nostre Alpi per ritrovarci in un’altra regione comunemente considerata di “doppia identità”, l’Alto Adige/Südtirol.
I nostri lettori più fedeli ricorderanno come, solo la scorsa settimana, siamo saliti sulle colline dell’Irpinia per conoscere meglio ed apprezzare il greco di Tufo.
Non so se sia stato così anche per voi, ma personalmente ho dovuto combattere a lungo per sradicare dal mio immaginario l’idea del Moscato d’Asti quale vino di poco conto.