Da montepulciano e tintilia vini di qualità superiore


di Marco Magnoli


Nell’immaginario collettivo il Molise continua a essere considerato quasi come una regione cuscinetto, chiusa tra aree di più celebre vocazione enoica quali Abruzzo, Puglia e Campania.

Per questo agli occhi di gran parte dei consumatori e degli appassionati ha sempre sofferto una sorta di mancanza di identità, che gli è stata cucita addosso negli anni e di cui ancora fatica a liberarsi.

Vigneti di Cantine Salvatore – Ururi CB

Cercando più solidità e fierezza qualitativa

Sembra che manchi un po’ la voglia di mostrarsi e di far parlare di sé, cercando maggior solidità e fierezza qualitativa.

Eppure, noi continuiamo a fare un gran tifo per i vignaioli molisani, che hanno a disposizione grandi vitigni e un contesto pedoclimatico tutt’altro che trascurabile o irrilevante.

Il Molise è, infatti, terra generosa, capace di dare uve ricche di maturità e aromaticità, grazie al clima caldo estivo e alle forti escursioni termiche che caratterizzano soprattutto le aree interne più a ridosso della catena appenninica; uve di grande qualità da cui far nascere vini di personalità distinta e superiore.

Di tali vini non mancano molteplici esempi, così come non sono certo più un’eccezione le aziende votate all’eccellenza.

Vigneti di Borgo di Colloredo- Campomarino CB

Dal montepulciano alla tintilia

Regione vocata ai grandi rossi di struttura, è in particolare con due vitigni che riesce a dimostrare tutte le sue potenzialità. Il montepulciano, infatti, sovente arricchito da un nobile taglio di aglianico, non ha mancato nemmeno quest’anno di offrirci vini di eccellente quando non eccezionale levatura, soprattutto nei casi in cui ha saputo stemperare la sua sfarzosa potenza con un’opportuna dose di equilibrio ed eleganza.

Altra uva dal carattere tutt’altro che povero e dimesso è, poi, la tintilia, praticamente l’unica varietà autoctona molisana (tanto da essersi guadagnata un’autonoma Doc), che è oggi una realtà consolidata e un punto fermo nella gamma di diverse aziende, proposta in versioni sempre più curate e sempre più ambiziose.

Tenute Di Majo Norante – Campomarino CB

Potenzialità e convinzione

Attenzioni e ambizioni a cui, del resto, questo vitigno dal carattere deciso, complesso, segnato da una tannicità gagliarda e vigorosa, risponde puntualmente e positivamente, assecondando le aspettative e i progetti enologici dei produttori.

Le potenzialità per ottenere risultati importanti, dunque, ci sono tutte, come dimostrano le numerose etichette che sfoggiano ormai stabilmente, annata dopo annata, un alto livello qualitativo. Quel che manca, probabilmente, è un’attenzione più puntuale e diffusa verso una maggior rifinitura, precisione e finezza dei vini. E forse anche un po’ più di convinzione.

TRE VINI QUOTIDIANI


Le recensioni di Marco Magnoli


Tre vini molisani con prezzo tra i 10 e i 20 euro. Per scoprire tutti i vini della Regione selezionati e segnalati dalla Guida Oro, scarica I Vini di Veronelli, app per dispositivi iOS e Android.

Molise Greco 2018
Di Majo Norante
Campomarino CB

PERSONALITÀ DRITTA E SCHIETTA

La moderna rinascita enologica italiana, soprattutto nelle regioni più piccole, ha spesso avuto per protagonista un ristretto numero di vignaioli, che hanno svolto un fondamentale e insostituibile ruolo di avanguardia nella ricerca e nel consolidamento di qualità ed eccellenza. In Molise tale ruolo deve essere senz’altro riconosciuto all’azienda Di Majo Norante, la presenza dei cui vini, pertanto, è imprescindibile in qualsiasi selezione, per quanto limitata e circoscritta a pochi prodotti.

Non vogliamo, però, presentarvi uno dei rinomati rossi di questa fondamentale Casa, bensì ampliare un poco il panorama mostrando come questo territorio sia in grado di offrirci anche bianchi di notevole interesse. Ottenuto da uve coltivate in Contrada Camarda, su terreni calcarei e sabbiosi posti a circa 200 metri di altitudine, il Molise Greco 2018 di Di Majo Norante è un buon esempio di vino che sa unire doti di fragrante dolcezza ad una personalità dritta e schietta. Vinificato con 24/36 ore di macerazione a freddo e successiva fermentazione in vasche d’acciaio a 16-18°C, regala un naso fitto e ampio, con frutto intenso e corposo che torna sul palato insieme ad una vena sapida e acida di inatteso rigore e severità. Un vino dal carattere fiero, che ben riflette le caratteristiche del luogo d’origine.

Biferno Rosso Riserva Gironia 2011
Borgo di Colloredo

Campomarino CB

UN FITTO MANTO DI COLORE ROSSO INTENSO E BRILLANTE

Come nel vicino Abruzzo, anche in Molise il montepulciano è senz’altro il vitigno a bacca rossa più importante, capace di risultati di notevole qualità, soprattutto quando condisce la sua carica generosa con l’eleganza fornita da un’apprezzabile percentuale di aglianico, altro vitigno nobile presente nei vigneti regionali.

Borgo di Colloredo ne ha dato un’ottima prova con il suo Biferno Rosso Riserva Gironia 2011, vino che, nonostante l’antica annata, si rivela indiscutibilmente integro e freschissimo. Le uve sono coltivate in vigneti di Campomarino, posti a 100-120 metri s.l.m. su terreno franco argilloso di medio impasto. Dopo 24 mesi di maturazione in botti di rovere e barriques, seguiti da un lungo periodo di affinamento in bottiglia, la Riserva Gironia si propone con un fitto manto di colore rosso intenso e brillante, cui seguono al naso ricche e mature sensazioni di frutti rossi allietate da fragranti accenni speziati, balsamici e resinosi; sul palato dimostra grande struttura e calore, stimolato da una trama tannica ancora giovane, decisamente scalpitante e vigorosa.

Tintilia del Molise Rutilia 2016
Salvatore Pasquale

Ururi CB

UNA POTENTE TINTILIA, IMPREZIOSITA DA UN FILO DI SPEZIE

Antica uva a bacca rossa, la tintilia può a buon diritto essere considerata l’unica realmente autoctona del Molise, dal momento che risulta coltivata da secoli solo in questa regione e, inoltre, non presenta parentele genetiche con altre varietà conosciute. A lungo trascurata dai vignaioli locali, tanto da aver seriamente rischiato l’estinzione, ormai da qualche lustro è stata saggiamente recuperata e valorizzata. Oggi rappresenta, infatti, la bandiera dell’identità enoica del Molise, che troppo spesso è stato accusato di mostrare nei suoi vini poca originalità e distinzione.

Tra i tanti che ormai si cimentano con la tintilia, vitigno peraltro particolarmente versatile, Pasquale Salvatore ne offre una versione potente e consistente, in linea con lo stile aziendale. I vigneti d’origine si trovano a San Martino in Pensilis, posti a 300 metri s.l.m. su suoli ben strutturati e ricchi di scheletro. Le uve, coltivate a cordone speronato e guyot con rese di circa 1,5 kg/ceppo, vengono vinificate con almeno 15 giorni di macerazione sulle bucce e fermentazione in serbatoi d’acciaio a temperatura controllata. La Tintilia del Molise Rutilia 2016 si propone al naso con un tocco fruttato dolce ed integro, impreziosito da un filo di spezie che donano volume e profondità; il sorso è corposo e strutturato, segnato da tannini fitti e vigorosi, specchio di un territorio che non lesina certo materia e potenza alle sue uve.

IL LUOGO DEL BUON BERE


L’Elfo

Capracotta IS

Noi proponiamo sia piatti della tradizione che creativi: ma tutti sono realizzati con carni, formaggi, erbe spontanee, funghi, tartufo e quant’altro il nostro incontaminato territorio ci offre.

Così dice Michele Sozio, mente e mano dell’Elfo.

Potete cominciare con una Passatina di lenticchie di Capracotta con scaglie di tartufo nero oppure con Foglie e patan (verza, patate e pancetta). Tra i primi Cicatelli datterini e crescione con scaglie di ricotta stagionata o Tagliatelle con prugnoli e asparagi selvatici. Secondo piatto? Bocconcini di cinghiale alle mele di Castel Del Giudice o Cosciotto di castrato brasato alle arance. Sono solo virtuali assaggi.

Capracotta sta a quasi 1500 metri di altitudine. D’esate è un paradiso di freschezza e ristoro. E l’opera la completa questo locale, ricavato dalle cantine di un palazzo settecentesco.

Raccontano Michele e Franca Sozio:

La nostra proposta culinaria affonda le radici nel territorio utilizzando esclusivamente carni provenienti dai nostri pascoli, formaggi selezionati, prodotti del nostro orto come le pregiate lenticchie di Capracotta, verdure selvatiche come orapi, aspraggine, crescione, funghi prugnoli, porcini, dormienti… E vogliamo citare, infine, il tartufo sia nero che bianco, fiore all’occhiello del Molise e della nostra tavola.

L’Elfo
via L. Campanelli 
Capracotta IS

ristorantelelfo.it

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Marco Magnoli

Deve alla tradizione familiare la passione per i vini di qualità e a Luigi Veronelli, incontrato nel 2001, l’incoraggiamento a occuparsi di critica enologica. Dal 2003 è collaboratore del Seminario Permanente Luigi Veronelli. È tra i curatori della Guida Oro I Vini di Veronelli.