a cura della redazione

Champagne, la vie en rosé
Ultimi posti disponibili al corso di formazione SVVinidea
Quota di partecipazione ridotta per i Soci SV
Sabato 19 giugno, ore 9:00
Spazio Fase, Alzano Lombardo (BG)

Incontriamo Daniela Guiducci che condurrà l’incontro. Guiducci si è laureata in Viticoltura ed Enologia presso l’Università statale di Milano e ha conseguito il Master in Spumantistica alla Fondazione Edmund Mach – Istituto Agrario di San Michele all’Adige (TN).

Lo Champagne «in rosa»: perché merita un approfondimento a sé stante?

Il mondo dei «rosa» è un mondo a sé stante. Inoltre le tecniche di elaborazione dello Champagne «rosa» prevedono l’utilizzo di un vino rosso (prima solo da uve pinot noir e, più recentemente, anche da meunier) il che implica un nuovo approccio e una nuova sfida in questo storico territorio. Infatti un grande fattore limitante per una viticoltura così settentrionale è la maturazione delle uve rosse. La sfida è, dunque, nella ricerca di una maturazione corretta per ottenere un vino rosso che deve essere, al contempo, strutturato ed elegante. Questo percorso rende tutto molto complesso e, quindi, decisamente intrigante. L’obiettivo dell’incontro è condividere le molteplici e modalità di produzione di questo Champagne e le sue recenti evoluzioni.
Oltretutto si tratta di un prodotto gastronomicamente molto interessante.

Qual è il suo metodo didattico, come conduce il percorso formativo?

Non amo una didattica che contrapponga docente e discente. Amo l’interazione e il mio obiettivo è condividere, più che rivelare verità incontrovertibili.

Quindi, condivideremo un percorso di conoscenza ed esperienze. La degustazione, poi, è un momento formativo tout court poiché esistenze e approcci diversi confluiscono nell’incontro con il calice, il che amplifica il valore della condivisione.

Qual è il suo rapporto con lo Champagne: primo incontro, modalità di approfondimento, motivo di questo interesse?

Un interesse e una passione che arrivano da abbastanza lontano. Soprattutto il Master a San Michele all’Adige in Spumantistica mi ha convinta che il mondo dell’effervescenza, e il mondo dello Champagne in particolare, fosse proprio la mia strada, anche da un punto di vista professionale. E  mi ci sono dedicata. Ogni anno compio viaggi di studio e approfondimento perché il mondo delle Champagne è molto complesso. Poi traduco questo anche in formazione, ovvero in condivisione.

Quali sono i motivi per cui vale assolutamente la pena di seguire il corso?

Il mio amore per lo Champagne mi rende una fonte poco asettica nel rispondere! Tuttavia è certo che frequentare questo corso può fornire alcune risposte e aprire alcune riflessioni. La visione che abbiamo in Italia del mondo champenois è incompleta e parziale, e lo è particolarmente sui «rosa»: è un mondo molto più interessante di quanto non lo si comunichi. Questo corso è un’occasione per cominciare a scoprirlo.

E poi poter, in una sola sessione, degustare Champagne «in rosa» realizzati con tutti i vitigni utilizzati e con tutte le tecniche attualmente in uso, è un’occasione conoscitiva importante. Al di là della visione dicotomica tra Rosè d’assemblage e Rosé de saignée (da macerazione) ci sono interpretazioni e sfumature innumerevoli. Il corso è l’occasione di entrare in contatto con queste sfumature. (S.L.)

Qui i dettagli: Champagne, la vie en rosé

Crediti fotografici: champagne.fr – vinidea