Alto Adige Merlot Cabernet Riserva Tres 2015 – Kellerei Kurtatsch


di Marco Magnoli

I vigneti da cui nasce la nuova Riserva di Kellerei Kurtatsch

Tre sono i valori fondanti della cantina Kurtatsch, rappresentati dai tre cipressi del logo aziendale: attenzione per il terroir, dedizione in vigna e cantina, lavoro umile dei soci; tre sono le più importanti varietà bordolesi presenti nei vigneti dei conferitori; Corno di Tres è, infine, la vetta più alta della catena montuosa che sovrasta l’abitato di Cortaccia e influenza il microclima della zona.

Scelta in qualche modo obbligata, dunque, il nome del nuovo vino di punta presentato lo scorso 22 settembre da Kellerei Kurtatsch: Alto Adige Merlot Cabernet Riserva Tres 2015.

Si tratta di un assemblaggio di Merlot (77%), Cabernet Franc (20%) e Cabernet Sauvignon (3%) prodotto con uve coltivate tra 220 e 300 metri s.l.m. sui pendii di Brenntal, nato da un lungo lavoro di selezione condotto a partire dal 2010 dal team dell’enologo Othmar Donà, che ha individuato delle microaree particolari, spesso anche solo pochi filari all’interno di una singola parcella, dove le viti più vecchie danno frutti di superiore eccellenza. I terreni sono di tipo ghiaioso, poroso, dolomitico-calcareo con argilla per i due cabernet, mentre il merlot prospera su suoli limo-sabbiosi e argillosi con sabbie ferruginose.

Un vino creato con un’aspirazione molto ambiziosa, “ridefinire i limiti del possibile” in un terroir che si sta rivelando tra i più vocati in Alto Adige per la coltivazione dei vitigni bordolesi, grazie a terreni ideali, alle forti escursioni termiche giornaliere e, non da ultimo, al cambiamento climatico in atto, con l’aumento delle temperature a favorire un’ottimale maturazione di uve che nel passato, in queste aree così settentrionali, spesso soffrivano non poco.

Nel 2015 le tre varietà sono state raccolte e vinificate separatamente con fermentazione in tini di legno, maturazione di 15 mesi in barrique di rovere francese, successiva permanenza in botte grande di rovere per 9 mesi e ulteriore affinamento in bottiglia di oltre 4 anni.

«La cuvée racconta la nostra lunga storia e la nostra passione per i grandi vini rossi e in particolare per le varietà bordolesi – ha spiegato Andreas Kofler, presidente di Cantina Kurtatsch. – È l’espressione del nostro legame con il terroir e parla delle nostre radici, ma anche della nostra costante aspirazione verso il futuro».

Ai fortunati invitati all’evento, la Riserva Tres si è presentata senza complessi, alla cieca, al fianco di indiscussi campioni del variegato mondo dei vitigni bordolesi, ovvero Château L’Évangile (Pomerol), Redigaffi (Toscana), Vieux Château Certan (Pomerol) e Masseto (Toscana), tutti dell’annata 2015. Una degustazione nella quale Tres ha dimostrato una personalità netta e ben delineata, originale e lontana da ciascuno degli altri vini, che ci ha fatto subito esclamare – dobbiamo confessarlo – “Südtirol”: dopo aver esordito al naso con un’intensa nota balsamica di felce e di peperone grigliato su un frutto maturo, ma di sicura integrità, col passar del tempo si è disteso nel calice arricchendosi di sfumature, calore e profondità; sul palato, pur senza raggiungere, come è ovvio, le consistenze dei vini provenienti dai climi più caldi, è apparso ampio, fine ed elegante, con una trama tannica di ottima grana a sostenere una lunga e nitida persistenza.

Interessante come, per dar vita al suo rosso più rappresentativo, Kurtatsch abbia optato per una cuvée, quasi vi sia la consapevolezza che, per offrire il ritratto più completo, a tutto tondo del territorio, quel che serve è l’assemblaggio, la suadenza del Merlot ed il dinamismo del Cabernet Franc conditi da un pizzico di eleganza del Cabernet Sauvignon.

Tres è, in ogni caso, un taglio bordolese di gran stoffa che, per altro, si porta il terroir ben appiccicato addosso. Ogni etichetta delle 2.120 bottiglie prodotte nell’annata 2015 è stata, infatti, dipinta a mano dall’artista altoatesina Margit Pittschieler utilizzando come pigmenti niente meno che gli stessi terreni d’origine delle uve.

Per questo millesimo è stato scelto quale soggetto il ripido pendio del vigneto di merlot a Brenntal, ma ogni anno il tema cambierà e non è, quindi, da escludere che le bottiglie e il loro prezioso contenuto possano divenire anche oggetti da collezione.

Ogni etichetta è dipinta a mano dall’artista sudtirolese Margit Pittschieler

Noi, in realtà, consiglieremmo di collezionare le bottiglie vuote dopo averne gustato il contenuto. Ancor più che in batteria, in effetti, abbiamo apprezzato Tres durante l’originalissima cena offertaci al termine della presentazione e preparata dal talentuoso chef Jakob Haller. Fedele alla sua filosofia “dal seme al piatto”, Jakob ci ha deliziato con i prodotti del suo Hof des Wandels di San Paolo, letteralmente inventando con genialità profumi e sapori del tutto unici e inconsueti.

Ora non ci resta che attendere con curiosa impazienza la seconda uscita della Riserva Tres. Sarà prodotta solo nei millesimi migliori e non potrà, quindi, saltare il 2016, forse la più superba annata dell’ultimo decennio.


MARCO MAGNOLI

Deve alla tradizione familiare la passione per i vini di qualità e a Luigi Veronelli, incontrato nel 2001, l’incoraggiamento ad occuparsi di critica enologica. Dal 2003 è collaboratore del Seminario Permanente Luigi Veronelli. È tra i curatori della Guida Oro I Vini di Veronelli.