Dalla Guida Veronelli 2021, tre vini scelti per ogni regione, tra i meno noti ma degni di essere narrati, assaggiati e portati alla pubblica veronelliana ribalta. Ecco il terzo per il Trentino.

Tra la rosa e la cannella
di Alessandra Piubello

Gli enologi Roberto e Andrea Zeni di Grumo, le cui radici familiari nel mondo del vino risalgono al XIX secolo, sono al contempo vignaioli e distillatori di terza generazione, con la quarta già all’opera.

Venti ettari, con certificazione biologica dal 2015, e una forte attenzione ai vitigni autoctoni.

Abbiamo scelto il raro moscato rosa, un vitigno molto antico e poco diffuso, a causa della sua predisposizione a fenomeni come la colatura dei fiori, che ne riduce la densità dei grappoli e dunque la produttività; inoltre la sua buccia sottile comporta il rischio di ristagni di umidità ed è pure vulnerabile agli attacchi della Drosophila suzukii, ma è adatta all’appassimento.

Dai Zeni una prima vendemmia avviene a metà settembre: i grappoli vengono così messi ad appassire in fruttaio; il resto dell’uva viene lasciata in vigna fino ai primi giorni di novembre.

Il vigneto è quello del Maso Nero (Schwarzhof) a Sorni, su terreni di marna bianca, calcareo-dolomitica estremamente scheletrica e povera, a un’altitudine di 450 metri, con una pendenza del 47%.

Un vino da meditazione che profuma di rosa, di frutti rossi, di cannella.
Al palato incanta per la complessa ed elegante struttura e un espressivo bilanciamento fra acidità, dolcezza e tannini lievi.


Alessandra Piubello

Giornalista e scrittrice veronese, degustatrice professionista, è Direttore di numerosi periodici e autrice di libri e reportage di turismo gastronomico. Vanta collaborazioni con testate di rilievo nazionale e internazionale ed è presenza costante nelle commissioni dei più rinomati concorsi enologici al mondo