La nostra redazione consiglia alcuni titoli, recentemente proposti al pubblico, che ci portano a spasso nell’universo della cultura materiale. Per iniziare l’anno a mente sveglia e sensi vivaci.
La ricetta della ricetta
Storia e percorsi attraverso 500 anni di testi gastronomici
di Alberto Capatti
Slow Food, 2020
«Il presente manuale non vuole essere uno strumento interpretativo di avanguardia, quanto piuttosto fare il punto sulle ricette oggi, mettendo a disposizione un piccolo navigatore con cambusa per coloro che apprendono la cucina, si iniziano alla gastronomia, intendono vendere o promuovere prodotti alimentari, vogliono perfezionare il loro approccio al cibo.
La parola ricetta designa oggi, da un punto di vista linguistico, una doppia lista di ingredienti e di operazioni, con premesse e conclusioni relative alla sua esecuzione.
Un tempo vocabolo prettamente farmaceutico, oggi domina l’ambito gastronomico e rifarne la storia è di un certo interesse: fino al 1500 i procedimenti per cucinare riportati nei classici della gastronomia non erano classificati come ricette mentre nei secoli successivi ne possiamo riscontrare un gran fiorire.
L’oggi è poi costellato: sui libri, in rete, dettate, trascritte, stampate sulle confezioni dei cibi e chi più ne ha più ne metta. Come orientarsi? Quali analisi e quali percorsi si possono seguire tra questo universo di testi culinari?». (Alberto Capatti)
AA VV
Rose libri musica vino
EUT, 2020
Il giardino simbolo del Parco di San Giovanni a Trieste è un roseto, fiorito in un luogo in cui i percorsi di liberazione hanno cambiato le vite, individuali e sociali, nella città di Trieste e, da qui, in molti altri luoghi.
Rosa, rosae, la prima coniugazione. Coniugazione basagliana è stata quella che ha trasformato il linguaggio della psichiatria, ma soprattutto ha raggiunto, anche indirettamente, la vita quotidiana di moltissimi. In questo Parco (ex ospedale psichiatrico) ha operato Franco Basaglia, qui si continua oggi a lavorare nel suo solco e qui ogni anno sbocciano oltre 6000 rose di antiche e nuove varietà, a inondare l’intera area.
Qui da 10 anni, a maggio, si svolge la Rassegna Rose, Libri, Musiche, Vino promossa dalla Cooperativa Agricola Monte San Pantaleone. Il decimo anno ha dovuto rinunciare allo svolgimento in presenza, ma ci ha regalato un bellissimo libello in cui molti tra autori, artisti, musicisti e vignaioli che sono stati tra gli ospiti nel magnifico Roseto negli anni, raccontano la loro visione sul mondo, sulle rose, sul domani. E sul vino.
DiVino
di Roberto Cipresso con Federico Buffa
Audible, 2019
Non si legge ma si ascolta questa serie (20 puntate di circa 30 minuti l’una) dedicata al mondo del vino, ognuna chiosata da una frase di Luigi Veronelli a cui viene anche dedicata un’intera puntata.
Roberto Cipresso, produttore di vini d’eccellenza, con l’amico Federico Buffa, appassionato di vini, ripercorre l’evoluzione enoica attraversando tempo e spazio, in lungo e in largo.
Un inconsueto viaggio nell’evoluzione del genere umano. Alcuni titoli? La Pangea e il vino planetario; Marsala e Madera; Roma caput vini: Il Roditis e la rotta fenicia; Il treno di Hitler; Il parallelo43; Gli italiani e il nuovo mondo.
Migrazioni e racconti. Scoperte e conferme. Perché, come dice l’autore, la forza più grande di un vino è quella evocativa.
In un mare di ulivi
Coltura dell’ulivo e bioresistenze
di Marina Fresa
Deriveapprodi, 2020
L’acquisto avventato e inconsapevole di un uliveto cambia la vita di due cinquantenni metropolitani.
Non sanno niente di agricoltura. Osservano frastornati l’impatto di una tradizione contadina cresciuta con la rivoluzione verde.
Lentamente imparano ad ascoltare gli alberi e a rifiutare le offerte di chi gli suggerisce il diserbante per «tenere pulito».
L’impatto del cambiamento climatico nell’uliveto li porta ad avere attenzione per i segnali che le piante ci mandano e grazie alle letture di neurobiologia vegetale sperimentano pratiche per accompagnare gli ulivi ultracentenari ad abitare il futuro.
Un lungo percorso di autoformazione, ricco di incontri: è nell’uliveto che si intrecciano le storie di persone, animali, piante e si costruisce un’idea di futuro dove le relazioni tra chi a vario titolo è custode di biodiversità sono la risorsa per salvare il pianeta.