Dopo le anticipazioni sui premi assegnati dalla Guida Oro I Vini di Veronelli 2021, pubblichiamo l’introduzione al volume firmata da Andrea Bonini, direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli

di Andrea Bonini

Quando il nipote di nostro nipote taglierà un vecchio frassino nel bosco di famiglia, troverà un cerchio più scuro nella sezione del tronco. Chissà se riconoscerà la traccia dell’anno che stiamo vivendo, se gli racconteranno l’origine di quella cicatrice imprigionata nel legno.

Il 2020 non si è ancora concluso ma non è difficile prevedere che resterà a lungo, se non negli alberi, nella memoria e nei pensieri di ciascuno. Qualcosa di molto peggio di una vendemmia mediocre: una vicenda collettiva, una “tempesta di storia” che ha scosso in modo profondo e violento la nostra vita. Ora che la Guida Oro I Vini di Veronelli 2021 sta per andare in stampa, le nubi non si sono affatto diradate, né sappiamo quando e come lo faranno. È già evidente, però, che il mondo in cui viviamo non è più lo stesso.

Riprenderemo ciò che la pandemia ha interrotto? Le nostre abitudini torneranno lentamente al loro corso usuale, come un fiume che ha temporaneamente esondato? Stiamo davvero diventando migliori, come molti hanno detto e scritto? Di certo, malgrado i rassicuranti disegni alle finestre, non è andato affatto “tutto bene”.

Se è vero che un incendio può distruggere una foresta in poche ore, è altrettanto vero, purtroppo, che ad ogni frassino servono dodici mesi per creare un anello di più. E comunque, dopo il disastro, ricomporre la propria personale e verdeggiante chioma non può essere l’unico obiettivo di un albero, perché il bosco non è una somma di piante.

Servono idee chiare. Ad esempio, riconoscere che ciò di cui abbiamo avuto estremo bisogno nell’emergenza dovrebbe essere la priorità dei nostri momenti sereni. La salute, l’istruzione, il cibo e la casa, gli affetti e le relazioni sociali. La capacità di rispondere a bisogni primari garantendo diritti (termine quasi imbarazzante da scrivere, tant’è desueto) non è forse il metro con cui possiamo valutare l’adeguatezza di un’organizzazione sociale e i comportamenti dei singoli?

Il Seminario Permanente Luigi Veronelli, associazione senza scopo di lucro che redige e pubblica la Guida Oro, ha sede in Lombardia, a Bergamo, città in cui il nostro Fondatore ha vissuto e operato. Un territorio che ha attraversato in modo particolarmente violento e doloroso l’epidemia da covid-19. Molti di coloro che hanno lavorato a questo volume vivono nei comuni che hanno avuto un’incidenza di contagi tra le più elevate a livello nazionale e la nostra sede operativa, con magazzino e sala di degustazione, è ad Alzano Lombardo, cittadina della valle Seriana parte della cosiddetta “mancata zona rossa” su cui la magistratura sta attualmente indagando.

Ci risiamo: anche quest’anno la Guida Veronelli si apre con parole che rischiano di risultare fuori luogo a chi è “semplicemente” alla ricerca di un produttore sconosciuto o di un nuovo vino. Urge, immediata, la rassicurazione: protagonisti delle prossime pagine saranno, come sempre, i territori, i vitigni, le annate, gli uomini e le donne del vino, con le etichette che amiamo e frequentiamo spesso e le novità che ci hanno sorpreso e incuriosito.

Sarebbe bene, però, cominciare a insospettirsi, magari solo per un attimo, di coloro ai quali la parola “sensibilità” richiama solo virtuosismi percettivi al gusto e all’olfatto. In primo luogo, perché se intendessimo il vino ed il cibo come puri spazi di golosità privata non avremmo capito nulla del pensiero e dell’opera di Luigi Veronelli. Inoltre, una guida è, per definizione, un’impresa collettiva che nasce dalle energie di più persone e che ospita, nelle sue pagine, migliaia di aziende, con i relativi titolari, collaboratori e clienti (non a caso lo si chiama “mondo del vino”). Per noi non è pensabile, quindi, raccontare luci ed ombre vitivinicole a prescindere da quanto accade a livello sociale, estraniandosi da ciò che, tra l’altro, è parte integrante delle dinamiche economiche e dell’evoluzione del gusto.

Durante la realizzazione della Guida Oro I Vini di Veronelli 2021 momenti di oggettiva difficoltà sono stati superati grazie alla professionalità e all’impegno dei Collaboratori, cui va il ringraziamento del Seminario Veronelli e del sottoscritto. Ecco perché siamo ancora più orgogliosi, quest’anno, di presentare puntualmente il nostro ritratto del vino italiano, di consentire l’incontro tra le produzioni di elevato impegno qualitativo e gli operatori, gli appassionati più sensibili e competenti.

Questi lunghi mesi vedono il settore dell’accoglienza e i pubblici esercizi in estrema sofferenza, con ripercussioni dirette e drammatiche sulle imprese alberghiere e ristorative, la cui piena ripresa appare ancora molto lontana. La chiusura e la ridotta attività degli operatori del segmento ho.re.ca. ha conseguenze altrettanto drammatiche sul settore agroalimentare e, in particolare, sulle migliori aziende vitivinicole che hanno in questo canale un interlocutore commerciale imprescindibile.

Altro fenomeno che caratterizza quest’anno travagliato è la decisa crescita del commercio online di vino: la pandemia pare aver sbloccato una situazione che vedeva l’Italia un poco arretrata rispetto ad altri paesi europei, quanto a volumi e valori.

Da una parte, quindi, abbiamo il temporaneo indebolirsi della funzione di selezionatore, di mediatore, spesso anche di educatore svolta dal ristorante e dall’enoteca; dall’altra aumentano le occasioni di accesso diretto e individuale del consumatore al vino attraverso il commercio elettronico. Nello spazio che si apre tra queste due tendenze riteniamo sia ancora più importante la presenza di una critica enologica affidabile, soggetto terzo e indipendente: svolgere con maggior efficacia e maggior senso di responsabilità questo ruolo è uno dei contributi che la nostra Associazione può dare per un presente e un futuro più civili.

A tal proposito, l’edizione 2021 presenta molteplici novità. La prima, la più vistosa, il rinnovamento grafico che ha toccato anche la nostra copertina, esito di un cambiamento “di sostanza” promosso progressivamente, anno dopo anno. La seconda, più importante, è l’ingresso nel team dei Curatori di una nuova e competente figura: Andrea Alpi, collaboratore storico del Seminario Veronelli, di cui è Responsabile formazione, Sensory Project Manager accreditato presso la Società Italiana di Scienze Sensoriali, gastronomo e sommelier. A lui sono stati affidati gli assaggi di tre importanti regioni: Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Marche. 

Nella prospettiva di rendere ancora più puntuale e approfondita la conoscenza dei territori, delle aziende e dei vini da parte di coloro che sono chiamati a raccontarli, Marco Magnoli ha svolto, per la prima volta, anche le degustazioni relative all’Alto Adige – Südtirol; mentre fondamentale è stato, come sempre, l’apporto di Gigi Brozzoni e Alessandra Piubello nelle regioni di competenza.

Continua il lavoro di perfezionamento della nostra simbologia: i Lettori più attenti noteranno, nei vini, una più precisa indicazione della tipologia e la comparsa di un simbolo per quelli realizzati senza aggiunta di solfiti.

Altra novità è la creazione di un nuovo ruolo all’interno della nostra Redazione: da quest’anno la Guida Veronelli si è arricchita di alcune valide firme che, coordinate da Simonetta Lorigliola, hanno curato i testi di presentazione aziendale, dando approfondimento ad alcune interessanti realtà. Si tratta di un primo passo: nelle prossime edizioni il racconto si farà ancora più ampio e capillare.

Dietro le quinte, ovvero ciò che non viene stampato ma che determina la qualità del nostro lavoro, prosegue l’ottimizzazione del metodo di degustazione e valutazione Seminario Veronelli. È il cuore del nostro servizio al settore vitivinicolo e al Lettore, oltre che la base della nostra credibilità: una priorità assoluta anche per gli anni a venire.

Ai vignaioli che ci hanno confermato la loro fiducia, agli operatori del commercio, ai ristoratori, agli enotecari e, infine, a tutti coloro che amano la vite ed il vino vanno la nostra sincera vicinanza e l’invito veronelliano ad alzare i calici per festeggiare la vita. 

Andrea Bonini
Seminario Permanente Luigi Veronelli