L’abbiamo incrociata al Vinitaly, Marisa Leo.
E non ci siamo dimenticati il suo sorriso aperto e la sua sincera voglia di dialogare. Siamo stati colpiti da un fulmine, ieri, quando abbiamo letto che Marisa è stata vittima della violenza di un uomo, nel suo massimo terrificante apice: l’omicidio.

Nel mondo del vino, è vero, non ci si occupa spesso di questioni sociali.

Ma noi siamo di scuola veronelliana: “Homo sum, humani nihil a me alienum puto”.
Sono un essere umano, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me.

Quello che è accaduto a Marisa (e ad altre 78 donne prima di lei nel solo 2023) non è, purtroppo, il frutto di un atto di follia a sé stante. Come insegnano gli sguardi più attenti e avanzati della ricerca psico-sociale e del giornalismo serio, la violenza contro le donne, in ogni declinazione, trova la sua ultima origine nella scarsa cultura del rispetto di genere, dei diritti delle donne, della diversità. E se, al fondo, c’è una questione culturale allora, davvero, ognuno può fare la sua parte, anche nel mondo del vino.

Noi lo abbiamo sempre fatto, ma da oggi avremo una potente motivazione a farlo di più e ancora meglio.

Esprimiamo con il cuore la nostra profonda vicinanza alla famiglia di Marisa.

E a Colomba Bianca, l’azienda presso cui lavorava.