Dalla Guida Veronelli 2021, tre vini scelti per ogni regione, tra i meno noti ma degni di essere narrati, assaggiati e portati alla pubblica veronelliana ribalta. Ecco il primo per la Liguria.

NATO SULLE RIPIDE TERRAZZE
di Marco Magnoli

Originario di un piccolo paese tra Firenze e Lucca, il capostipite degli Arrigoni giunse ai primi del Novecento a La Spezia, dove iniziò un commercio di vini che, col tempo, si è trasformato in una solida azienda di famiglia che oggi gestisce tenute in Toscana, con sede a San Gimignano, e in Liguria, con vigne tra Colli di Luni e Cinque Terre.

In quest’ultimo, splendido ma difficile contesto, gli Arrigoni si prendono cura di appezzamenti in località Tramonti, Corniolo, Corniglia e Piculla.

Le vigne sono quelle caratteristiche di questo territorio: arroccate su ripidissimi terrazzamenti a picco sul mare, sostenuti dai celebri muretti a secco, e danno vita a un paesaggio incantevole, ma assai ostico da mantenere e coltivare.

Dai vigneti di Corniolo, vecchi di circa trent’anni e allevati sulle tradizionali pergole della zona, si ottiene la selezione che qui presentiamo, il Cinque Terre Bianco Pipato Doc 2019, prodotto per la prima volta con la vendemmia 2017 e battezzato con il suo bizzarro nome da un enologo toscano amico degli Arrigoni, che assaggiandolo avrebbe esclamato: «Ah, questo vino è pipato dagli angeli!»

Si tratta di un assemblaggio di uve bosco, albarola e vermentino, vinificato con quattro giorni di macerazione sulle bucce e fermentazione con lieviti selezionati a temperatura controllata in vasche di acciaio.

Nell’annata 2019 ne è risultato un vino dal colore brillante dell’oro, che seduce al naso con note di invitante dolcezza e maturità, a cui i delicati accenni floreali e vagamente speziati donano un ulteriore tocco di vibrante piacevolezza.

Sul palato dimostra discreta struttura, che insieme al frutto polposo e all’ottima freschezza acida lascia presagire un buon potenziale di tenuta nel tempo.


MARCO MAGNOLI

Deve alla tradizione familiare la passione per i vini di qualità e a Luigi Veronelli, incontrato nel 2001, l’incoraggiamento a occuparsi di critica enologica. Dal 2003 è collaboratore del Seminario Permanente Luigi Veronelli. È tra i curatori della Guida Oro I Vini di Veronelli.