Dalla Guida Veronelli 2021, tre vini scelti per ogni regione, tra i meno noti ma degni di essere narrati, assaggiati e portati alla pubblica veronelliana ribalta. Ecco il secondo per il Lazio.

In Ciociaria con un bel Cesanese
di Gigi Brozzoni

Siamo in Ciociaria, in una terra poco conosciuta ai più giovani, mentre ne hanno memoria i nostri maturi coetanei perché sbandierata e orgogliosamente esibita da un famoso attore quale è stato Nino Manfredi, che nei suoi numerosi sketch ne vantava le origini e, divertito e divertente, delineava il carattere, per così dire, poco operoso dei suoi abitanti.

Nino Manfredi però, non ci ha mai parlato della ricchezza enologica di questa terra che è culla di una viticoltura antica, di buona qualità ma, ahimè, quasi sconosciuta ai più.

Forse fu proprio quel carattere provinciale tanto deriso da Manfredi a tenere nascosto l’elemento qualitativo che poteva portare giovamento a tutti.

Invece dovettero passare almeno tre decenni prima che una donna, una Donna del Vino, si facesse coraggio per presentare un ambizioso progetto di valorizzazione qualitativa del Cesanese, il vino tipico della Ciociaria, attribuendogli il prestigioso ruolo di miglior vitigno rosso del Lazio.

E fu così che il Cesanese cominciò a essere conosciuto e si conobbero bene anche i due vitigni che abitavano quelle terre, il cesanese di Affile e il cesanese comune.

Certamente il più ricco e pregiato è quello di Affile con il quale si producono i migliori vini della zona che presero il nome (ora è una docg) di Cesanese del Piglio.

I suoli dell’area di produzione del Cesanese sono costituiti da arenarie gialle e grigie argillose e calcarifere del miocene con alcune aree talora gessifere più chiare, con lenti di calcari arenacei.

Sono suoli capaci di dare spessore e consistenza ai vini, ma anche una certa eleganza.

Marcella Giuliani è tuttora la vignaiola più conosciuta della zona e della denominazione per i successi commerciali e di critica che ebbe quasi inaspettatamente.

Il tutto partì nel 2002 con la ristrutturazione dell’antica cantina di famiglia e progressivamente con l’introduzione di moderne attrezzature di cantina, di un’attenta viticoltura subito orientata all’agricoltura biologica, fin quando a conclusione degli ammodernamenti strutturali nel 2015 fece arrivare in cantina Monica Marcucci, anch’ella Donna del Vino, con il compito di portare a un’ulteriore e generale crescita qualitativa, sia in termini tecnici sia comunicativi.

Quest’anno abbiamo presentato il Cesanese del Piglio Superiore Dives del 2017, il vino più rappresentativo dell’azienda e forse della stessa denominazione, visto l’unanime consenso che ha ricevuto negli ultimi anni.

Il vino ha un bel colore rosso rubino con riflessi porporini non troppo profondi bensì vivaci ed energici; il profumo propone subito note fruttate con ciliegia, ribes rosso e melagrana ben condite da tocchi speziati di bella estensione, con un poco di pepe e cardamomo. Compaiono anche richiami di erbe di campo e fiori essiccati.

Al gusto mostra dinamicità stuzzicata da una buona acidità e da un tannicità briosa e allegra di buona persistenza.

Un vino non monumentale, ma ottimo compagno della saporita cucina regionale, di cui l’Italia è campionessa assoluta.


Gigi_Brozzoni

Gigi Brozzoni

Curatore della Guida Oro I Vini di Veronelli nato e residente a Bergamo, dopo molteplici esperienze maturate nel campo teatrale e nella progettazione di arredi, nel 1986 incontra Luigi Veronelli. La passione per il vino lo spinge a costanti frequentazioni gastronomiche finché nel 1988 arriva al Seminario Permanente Luigi Veronelli di cui assume la direzione nel 1989. Vi rimarrà per 25 anni fino al pensionamento nel 2013. Ha diretto la rivista Il Consenso è stato animatore di convegni tecnico-scientifici in ambito viticolo ed enologico e ideatore e conduttore di corsi di analisi sensoriale per professionisti e appassionati. Negli anni Novanta ha curato la redazione dei Cataloghi Veronelli dei Vini Doc e Docg. e dei Vini da Favola. È autore del libro Professione Sommelier che fu adottato come primo manuale sul vino per le scuole alberghiere italiane. Per l’Associazione Le Città del Vino ha curato numerose edizioni de Le Selezioni di Eccellenza dei vini italiani.