Dalla Guida Veronelli 2021, tre vini scelti per ogni regione, tra i meno noti ma degni di essere narrati, assaggiati e portati alla pubblica veronelliana ribalta. Ecco il secondo per la Calabria.

Un rosato luminoso

di Marco Magnoli

Fu «sul fondo detto San Francesco in agro di Cirò» che «nel 1578… Domenico di Paola fondò un convento» attorno al quale «furono impiantati vigneti». 

Soppresso il convento il 30 ottobre 1770 con decreto di Ferdinando IV, i beni vennero messi all’asta e aggiudicati “ad estinzione di Candela” il 14 luglio 1777 a Don Benedetto Siciliani. 

Da quella data e per oltre due secoli furono, quindi, i Siciliani a prendersi cura della tenuta e dei suoi vigneti, fino a che nel 2013 la proprietà è stata rilevata dalla famiglia Iuzzolini, decisa e rilanciarne la tradizioni attraverso la realizzazione di vini di elevata qualità e di impronta innovativa, in linea con i più recenti sviluppi della vitivinicoltura calabrese.

I vigneti della tenuta si trovano nel comprensorio del Cirò, la Denominazione più grande e nota della Regione, caratterizzata da uno straordinario territorio di colline affacciate sul mare dove il principale protagonista è il rosso gaglioppo.

Diversi i vini prodotti da Fattoria San Francesco, ai cui vertici si pongono l’austero Cirò Rosso Classico Riserva Duca dell’Argillone e l’ormai celebre Ronco dei Quattroventi, entrambi rossi a base gaglioppo. 

A base gaglioppo è un altro vino decisamente interessante della gamma aziendale, il rosato Donna Rosa.

In Calabria la tipologia è piuttosto ricca e variegata, molto frequentata da numerose aziende, in particolare proprio nell’area di Cirò. 

Come accade anche per i bianchi, tuttavia, parecchi rosati, pur ben fatti e concepiti, non spiccano per originale e marcata individualità, ma tendono a ricalcare un cliché piuttosto diffuso e condiviso che punta tutto sulla più semplice fragranza e immediata freschezza.

I pochi che mirano ad esprimere personalità più complesse spesso indulgono ancora a stili di vinificazione nei quali tendono a prevalere le note più stanche, ossidative e poco nette.

Il Donna Rosa Calabria Rosato è, invece, un vino attualissimo per impostazione stilistica ed enologica, che accanto a precisione, accuratezza e pulizia sfoggia anche un carattere piuttosto ricco e articolato, enfatizzato da un accorto passaggio in legno, tanto da porsi ogni anno tra i più interessanti vini calabresi nella sua tipologia.

Nasce in vigneti posti tra 150 e 200 metri s.l.m., coltivati a spalliera con densità di 5000 ceppi/ha su terreni di tipo misto con discreta percentuale di calcare attivo. 

Dopo la vendemmia, con rese di 70-80 q/ha, le uve vengono vinificate con fermentazione a temperatura controllata seguita da quattro mesi di maturazione in barrique di rovere francese.

Nell’annata 2019 ne è risultato un vino dal bel colore rosa luminoso attraversato da qualche riflesso cerasuolo; al naso propone sensazioni ben fruttate, con fragranti ricordi di ciliegia e amarena carezzate da una garbata nota floreale e da una delicata speziatura; sul palato tornano la morbida speziatura ed il frutto maturo, stimolati dall’acidità vitale e da una trama tannica lieve e sottilissima che anima il sorso sottolineando sempre nuovi elementi, riproposti in un finale fresco e nitido.

www.fattoriasanfrancesco.it

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MARCO MAGNOLI

Deve alla tradizione familiare la passione per i vini di qualità e a Luigi Veronelli, incontrato nel 2001, l’incoraggiamento a occuparsi di critica enologica. Dal 2003 è collaboratore del Seminario Permanente Luigi Veronelli. È tra i curatori della Guida Oro I Vini di Veronelli.