Dalla Guida Veronelli 2021, tre vini scelti per ogni regione, tra i meno noti ma degni di essere narrati, assaggiati e portati alla pubblica veronelliana ribalta. Ecco il secondo per la Campania.
Quando l’asprinio si fa scattante
di Alessandra Piubello
Una storia di donne e di un vitigno poco considerato e a rischio d’estinzione, l’asprinio. E se l’origine resta incerta, sicuro fu l’apprezzamento di cantori d’eccezione: Monelli, Veronelli e Soldati. Il nome Masseria Campito viene dall’antico podere di proprietà dalla famiglia Di Martino fin dall’Ottocento, in seguito curato e valorizzato da Paolo e Lorenzo Di Martino. I due fratelli hanno trasmesso i valori del lavoro a contatto con la natura alle reciproche figlie, ora alla cabina di regia.La famiglia possiede sei ettari di vigneto a conduzione biologica su suoli vulcanici, quasi interamente dedicati all’asprinio. La tipica alberata, quella barriera vegetale di vite avviluppata a pioppi od olmi, alta oltre i 20 metri, è stata quasi totalmente sostituita (ne è rimasto un filare, a scopo didattico) dagli impianti a guyot, scelta causata sia dai costi insostenibili, sia per un maggior controllo sulla maturità dell’uva. I Di Martino sono stati i primi a realizzare un impianto a spalliera sull’asprinio. Siamo a Gricignano di Aversa, zona vocata per l’asprinio (coltivato in altri 21 comuni in provincia di Caserta e Napoli), non a caso scelto come vitigno fondante, declinato in versione ferma, due spumanti e un igt (in unione con la falanghina). Nel metodo classico Priezza il vitigno si esalta, proprio in virtù della sua acidità, ma scegliamo in questa sede Artellanum, il bianco dai tipici sottili sentori agrumati e di mela verde, scattante e venato da una corroborante scia acidula, dotato di una sua profondità che lo fa godere anche a tavola.
Alessandra Piubello
Giornalista e scrittrice veronese, degustatrice professionista, è Direttore di numerosi periodici e autrice di libri e reportage di turismo gastronomico. Vanta collaborazioni con testate di rilievo nazionale e internazionale ed è presenza costante nelle commissioni dei più rinomati concorsi enologici al mondo