Fausto Campostrini è cresciuto all’Istituto di San Michele all’Adige ai tempi gloriosi del professor Scienza e ha continuato a lungo la carriera di ricercatore. Da qualche anno è passato dalla parte ella produzione assumendo la direzione della Cantina di Isera. Si è dato molto da fare e anno dopo anno ha portato innovazioni da cui sono derivati evidenti benefici ai conferitori di uve ed ai vini della cantina. Le diverse selezioni di Marzemino d’Isera che vengono imbottigliate sono molto espressive e testimoniano una costante crescita di impegni e di progetti enologici; tra tutte spicca la linea 1907 che ricorda il centenario di fondazione della cantina.

Quel che più mi ha stupito è stato, però, un Trento Doc, un Brut Riserva 2007 che non pensavo di trovare così buono e, soprattutto, così fresco e fragrante. È ottenuto con solo chardonnay fermentato in acciaio e riposa sui lieviti di rifermentazione per più di tre anni. Ne risultano profumi di frutta matura che conserva una forte carica di freschezza, ricorda infatti ananas e mela verde, ha un tocco vegetale di ottima fragranza e un leggero ricordo di spezie dolci che arricchiscono l’insieme. Il perlage è molto fine, sul palato si rivela stuzzicante e rende i gusti più vivaci e reattivi con la buona acidità che lo regge con grande fermezza.

Un meritato applauso a Fausto Campostrini, che ha saputo portare il suo bagaglio di esperienze scientifiche al servizio di una cantina sociale molto radicata nel territorio di Isera.

Gigi Brozzoni