Bruno e Marcello Ceretto, i famosi Barolo brothers, non finiscono di stupire; l’altro ieri, affiancati dai figli Roberta, Alessandro e Federico, hanno presentato il loro nuovo Barolo Cannubi San Lorenzo 2003 e lo hanno fatto nel segno dell’audacia e del coraggio. Il mattino, nel Castello di Barolo, si è disquisito di cru e di biologia con gli interventi di Lydia e Claude Bourguignon, due famosi scienziati della terra, e si sono ascoltate le interpretazioni di tre grandi cru da parte di tre vignerons francesi, Didier Depond (Champagne Salon con il cru Le Mesnil), Gerard Boudot (Domaine Sauzet con il cru Montrachet), Edouard Labruyere (Domaine Prieur con il cru Clos de Vougeot), per concludere con l’impeccabile illustrazione tecnica di Alessandro Ceretto del cru Cannubi San Lorenzo.

Inutile dire dei tre grandi cru francesi, perché sono davvero grandi e celebrati in tutto il mondo, ma il Barolo Cannubi San Lorenzo 2003 dei Ceretto si è dimostrato un grandissimo vino che nulla ha da invidiare ai grandi cru di tutto il mondo. Prodotto in soli 500 magnum da vecchie viti allevate su fitte spalliere con un sistema di potatura che ha difeso e preservato il legno vecchio.
Il 2003 di questo importante Barolo ci ha dato un colore rubino profondo, una forte connotazione fruttata ma con ricca ed ampia speziatura e una tannicità finissima e di superba tessitura.

Rimarrà una certezza e un grande dubbio: sicuramente da acquistare, ma da bere durante le prossime festività o da dimenticare almeno dieci anni in cantina? A voi l’ardua sentenza.

Gigi Brozzoni