Da settembre 2015, il più importante fra i Barbaresco prodotti dai Marchesi di Gresy all’interno del cru Martinenga otterrà la qualifica di «Riserva»: un riconoscimento che sottolinea e valorizza l’unicità di questo prestigioso vino.

Le Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy – storica realtà vitivinicola piemontese con sede a Barbaresco (CN) e Associata al Seminario Permanente Luigi Veronelli – a settembre 2015 presenteranno il Barbaresco Camp Gros Martinenga Docg 2010 aggiungendo in etichetta la dizione «Riserva», termine che contraddistingue un vino affinato almeno 5 anni prima dell’immissione sul mercato.

Finora, il Barbaresco Camp Gros Martinenga non veniva riconosciuto come «Riserva» e usciva sul mercato dopo quattro anni di affinamento, in contemporanea al Barbaresco Gaiun Martinenga e un anno dopo rispetto al Barbaresco Martinenga, le altre due etichette di Barbaresco che distinguono la produzione dei Marchesi di Gresy.

Attraverso questa scelta, le Tenute puntano a valorizzare, differenziare e riconoscere il carattere unico e singolare del Barbaresco Camp Gros Martinenga. E di conseguenza, a sottolineare le differenze tra le tre etichette di Barbaresco ottenute dalla Martinenga, uno dei più prestigiosi cru della zona, di cui i Marchesi di Gresy sono gli unici proprietari (dal 1797) e detengono il monopolio di vinificazione.

«In Langa, ogni vigna ha la sua voce», racconta Alberto di Gresy, titolare delle Tenute. «Ma sono pochissime le varietà che, come il nebbiolo, sanno farla vibrare in maniera così diversa e variegata, con sfumature ben percettibili tra vigneti distanti anche poche decine di metri l’uno dall’altro. Per questo – continua il Marchese – fin dalle origini della nostra azienda abbiamo voluto selezionare e parcellizzare il nostro appezzamento della Martinenga, individuando all’interno dei suoi dodici ettari aree diverse, ognuna adatta a produrre un Barbaresco con caratteristiche peculiari».

Dall’autunno di quest’anno, i Barbaresco dei Marchesi di Gresy usciranno con tre millesimi diversi. Il Barbaresco Martinenga Docg rappresenterà l’ultima annata, essendo stato vendemmiato nel 2012. Il Barbaresco Martinenga Gaiun Docg sarà invece contrassegnato dal millesimo 2011, perché segue un affinamento più lungo di un anno. Infine, il Barbaresco Camp Gros Martinenga Docg, vertice della produzione, esprimerà la vendemmia del 2010, conquistando il titolo di “Riserva” grazie ai suoi 5 anni di affinamento prima dell’ingresso sul mercato.

«L’attribuzione del titolo di “Riserva” è un riconoscimento al nostro vigneto più importante, al suo carattere unico», conclude Alberto di Gresy. «L’attesa del 2010 non è casuale: si tratta di una grande annata, caratterizzata da una finezza e una armonia eccezionali, che il Camp Gros sa restituire con struttura ed eleganza».

La dizione «Riserva» non sarà l’unica novità in etichetta. Accanto al nome del vino, seguendo la tradizione dei primi imbottigliamenti, ricomparirà la numerazione progressiva nei diversi formati – bottiglia, magnum e doppio magnum – ulteriore segno della rarità e del prestigio di questo eccezionale Barbaresco.

Il Barbaresco Camp Gros Martinenga viene prodotto dal 1978 solo nelle migliori annate, in poco più di 6 mila esemplari. Rappresenta il Barbaresco più importante dell’azienda, ottenuto da una selezione che riguarda solo una piccola parte del cru Martinenga, quella più orientale, nel cuore di Barbaresco. Qui si concentra il meglio in termini di esposizione, microclima e terreno, con uve che donano al vino le caratteristiche di un grande Barbaresco, all’apice tra complessità ed armonia.

Seminario Veronelli