Dicono che il miglior banco di prova per testare le reali affinità tra un territorio ed un vitigno sia rappresentato non già dalle selezioni e dai cru, prodotti di nicchia maniacalmente curati in ogni piccolo dettaglio, bensì dai vini cosiddetti “di base” (anche se poi, a voler ben vedere, qualche volta proprio “di base” non sono nemmeno quelli), ovvero vini realizzati in quantitativi più consistenti e dotati di maggior immediatezza e semplicità.
Può essere interessante verificare tale diffusa opinione esaminando un connubio “territorio-vitigno” tutto sommato recente quale è quello tra Cortona ed il syrah.
La storia di questo assai riuscito matrimonio ha, infatti, preso le mosse nel 1988, quando il professor Attilio Scienza, agronomo di fama internazionale, intuì per primo la potenziale sintonia tra il territorio cortonese, in provincia di Arezzo, ed il vitigno francese originario della Côte-Rôtie.
Tenimenti Luigi d’Alessandro, una delle più prestigiose aziende vitivinicole di Cortona, ne seguì i suggerimenti e predispose un pionieristico vigneto sperimentale di 5 ettari, nel quale furono messi a dimora numerosi porta-innesto e diverse varietà a bacca rossa, tra le quali proprio il syrah si dimostrò straordinariamente adatto alle caratteristiche del territorio.
Nei 4 anni successivi, il professor Scienza ed il team da lui coordinato e diretto presso l’Università di Milano realizzarono un accurato lavoro di zonazione che confermò le intuizioni iniziali e decretò in via definitiva l’eccezionale intesa tra il vitigno, il clima caldo e siccitoso ed i suoli piuttosto giovani della zona, contraddistinti da un substrato geologico abbastanza uniforme che risulta costituito prevalentemente da sedimenti marini di origine pliocenica (periodo nel quale la depressione della Valdichiana fu appunto invasa dal mare) ricchi di sabbie, depositi limo-argillosi e forte presenza di argille calcaree.
Per il nostro piccolo test di “affinità” non potevamo che scegliere, quindi, un vino della cantina d’Alessandro, il Cortona Syrah 2009 (dall’annata 2010 etichettato come Cortona Syrah Borgo). Viene prodotto con le uve delle vigne più giovani e vinificato con fermentazioni e macerazioni più brevi rispetto ai “cru” aziendali.
Ci ha colpito per le sue doti di fragranza e spigliatezza, per la misurata piccantezza del tipico tocco speziato, per la piacevole dolcezza del frutto, per il tono vagamente balsamico e per il tannino garbato; accompagnato ad un gustoso e ben pepato piatto di “cacio e pepe”, preparato seguendo la più semplice e classica delle ricette, ha dato davvero il meglio di sé, ora assecondando ora rintuzzando colpo su colpo le pungenti e sapide “provocazioni” dei tonnarelli.
V’è da dire che per la vinificazione Tenimenti d’Alessandro si avvale della collaborazione di Luca Currado, noto ed abilissimo produttore di Barolo con la cantina Vietti, e di Christine Vernay, vignaiola del Rodano, “dama del Viognier” ma naturalmente in intima confidenza anche con il rosso Syrah. A questo punto, dunque, qualcuno potrebbe chiedersi se a fare grande il Syrah di Cortona contribuiscano maggiormente le peculiarità pedoclimatiche del territorio oppure le doti dei cantinieri.
Noi propendiamo per il “concorso di colpa”: trattandosi di vino, è spesso questa la soluzione più equa.
Marco Magnoli