Fuori da ogni retorica e fuori da qualsiasi rimando cinematografico al Mediterraneo di Gabriele Salvatores, resta il fatto che davvero il barcaiolo che mi portava ogni mattina su una spiaggia selvaggia e fuori mano mi offriva del Ouzo artigianale in un lurido bicchiere ripetendomi ad ogni brindisi, “italiani e greci una razza e una faccia”.
Tutto ciò mi è tornato alla mente il giorno di Santo Stefano quando, aperto il Panettone al Kabir regalatomi per il Natale dalla famiglia Rallo di Donnafugata, ho pensato bene di abbinarvi, per l’appunto, il Kabir Moscato di Pantelleria. Che ci fa un prodotto tipicamente milanese con un vino tipicissimanente pantesco? Ci fa.
Tanto che mi è venuto da dire “panteschi e padani, una faccia e una razza”, talmente risultava perfetto quel connubio di dolce profumo di Moscato d’Alessandria e canditi di arancia siciliani con le uova ed il burro della Pianura Padana. L’abbinamento tra panettone e vino, poi, era qualcosa di assolutamente sublime. Ho benedetto la famiglia Rallo per avermi dato la gioia di un vero e proprio Matrimonio d’Amore, come quelli che si inventava con letizia Luigi Veronelli.
Il Moscato di Pantelleria Kabir 2010 ha una grande ricchezza di profumi dolci e maturi dei frutti tropicali, degli agrumi di Sicilia, delle rose appassite e delle spezie più dolci e seducenti. Il sapore è dolce ma con garbo, senza eccessi, subito rinfrescato da una vena acida di sapiente energia che porta serenità gustativa, tanto che ogni elemento risulta perfettamente equilibrato, lineare, senza sbalzi o impennate. Puro fascino mediterraneo.
Il vino vi sarà facile rintracciarlo, il panettone forse meno; ma chiedete alla famiglia Rallo e vedrete che avrete tutte le dritte necessarie ad un matrimonio reale, un royal wedding più fortunato di quello d’oltremanica.
Gigi Brozzoni