Vi è una parte di Lombardia incastonata tra i due rami del lago di Como di struggente bellezza e poesia, ricca di boschi multicolori, con innumerevoli sfumature date dall’enorme varietà di specie botaniche che crescono spontaneamente in questo clima temperato e dagli alberi ed altre colture piantati dall’uomo per soddisfare le sue necessità; è una terra quasi sconosciuta ai più, perché distante dalla Lombardia industriale che tutti conoscono e ormai lontana anche da quella Brianza di cui sarebbe parte ma che ha ormai sacrificato il suo florido patrimonio vegetale a favore dell’industria del mobile.

Questi boschi, questi borghi, questi colli hanno dato vita a quel “verde lombardo” che ha avuto in Ennio Morlotti (Lecco 1910 – Milano 1992) il suo magico cantore. A questi verdi che spaziavano in mille tonalità e che spesso confluivano in tinte terranee e cupe, il Maestro contrapponeva cieli turchesi di inaspettata lucentezza. Qualche bell’esempio della pittura di Ennio Morlotti lo troverete a questo indirizzo.

Ancora oggi questo territorio ricco di acque e di argille è segnato dalle attività artigianali dei secoli scorsi, con gli alti comignoli che segnavano la fornace e la filanda; sulle balze si coltivava il gelso per allevare i bachi da seta e si scaldava l’acqua per dischiudere i bozzoli; su altre balze si coltivavano ortaggi e vite per l’uomo e più a valle si cuoceva l’argilla per farne mattoni e coppi per le case e gli opifici. San Giobbe, sempre raffigurato circondato da gelsi e bachi, lo si trovava in ogni cascina, cappella, capitello votivo, perché dai contadini venne eletto protettore della bachicoltura.

Di un bel verde lombardo sono anche le vigne che trovi a Perego, poco in alto sulla strada che da Bergamo porta a Como, pur trovandosi nella sopravvissuta provincia di Lecco; le coltiva Giordano Crippa con la sua famiglia dall’ormai lontano 1992, quando decise di occuparsi di quelle terre e di fornire cibo e alloggio ai visitatori.

Ripensando ai colori delle tele di Morlotti mi sono aperto una bottiglia di San Giobbe, vino rosso da tavola, ufficialmente, ma Pinot Nero di Lombardia del 2009 prodotto dall’Azienda Agricola La Costa di Perego (Lecco). Stupefatto perché non ho mai trovato così tanta Borgogna in un vino lombardo: il colore è di un bel rubino chiaro e lucente, ma con bagliori granata; il profumo è caldo ed avvolgente di frutti, tabacco e cavolo; il gusto maturo, fitto e vellutato.

Provo un immenso piacere nel mettere assieme questo con quello, anche se  per raggiungere il paradiso ci vorrebbe anche codesto, ma purtroppo non ce l’ho. Potrei provare ad imitarlo. Ma non oggi, mi mancano gli ingredienti giusti.

Gigi Brozzoni