Ho sempre seguito i consigli del mio Maestro, il quale mi ha ripetutamente suggerito di privilegiare e scegliere sempre le zone Classiche delle Denominazioni di origine, poiché solo da quelle deriverebbe la tradizionale qualità ed il prestigio dei vini. E così ho sempre guardato con sospetto le cosiddette zone allargate, che effettivamente di solito danno prodotti di qualità non molto alta.
Spesso sono le zone pianeggianti nei pressi delle colline classiche, spesso hanno clima e suolo diversi da quelle zone principali. Fatto sta che la mia lunga esperienza degustativa mi ha quasi sempre dato ragione. Quasi, però; perché quando ci si imbatte in un Soave non classico di Umberto Portinari cambio immediatamente opinione.
La sua “doppia maturazione ragionata” consiste nel parziale taglio del tralcio che porta i grappoli: la metà che rimane vicina al fusto matura regolarmente irrorata dalla linfa, quella distante tende a disidratarsi fino ad appassire. Dall’unione di queste uve a diversa maturazione nasce Albare, un vino secco che anticipa, però, alcuni caratteri dei vini passiti.
Il Soave Albare 2007 che mi sono ritrovato tra le mani mi ha dato grandi emozioni: un colore giallo con leggerissimi riflessi dorati, un profumo molto intenso di fiori bianchi appassiti e miele, un ricordo leggero ma preciso di idrocarburi, poi un frutto polposo di albicocca e pesca ed una lontana impressione di mandorla amara avvolta nel miele. Anche al gusto ha mostrato questa ampia personalità con una carica acida ancora viva e succosa, fresca e dinamica, che ha mantenuto in perfetta forma tutta la struttura del vino.
Gigi Brozzoni