Sia il 25 aprile sia il primo maggio sono giornate estremamente importanti per il nostro vivere civile, ma spesso diventano anche il pretesto per festeggiare l’avvio di una primavera avanzata, quella che solitamente riesce a farci assaporare un antipasto di estate. E allora si parte per le cosiddette gite fuori porta, nelle numerosissime mete della nostra provincia con centri di rara bellezza, oppure decisamente in campagna, tra piccoli borghi e cascine, oppure ancora sui laghi o sui fiumi di cui il nostro Paese è ricco.
Ma ultimamente le primavere sono state parecchio anomale, scarse di sole e temperature miti e generose, invece, di piogge anche piuttosto fredde; e così tutti i nostri progetti vengono accantonati e bisogna prendere in considerazione il piano B, quello alternativo destinato alle giornate meno fortunate climaticamente. Solitamente si progetta di andare in una città non troppo distante, ricca di occasioni artistiche e culturali e ci si adegua a trascorrere la giornata tra musei, chiese, dimore storiche e via dicendo.
Ma ci sono delle città che, oltre ad essere scrigni di arte e cultura, contengono anche porzioni di campagna estremamente interessanti; esemplare è la città di Bolzano, che tra le altre cose ricordo di aver frequentato in occasione di un convegno sui vigneti di città al quale aderirono numerose città italiane ed europee, tra le quali ricordo Francoforte e Parigi. A Bolzano, a pochi passi dal centro storico, convergono due aree vitivinicole estremamente importanti: a nord le irte vigne del Santa Maddalena e ad ovest la pianeggiante zona chiamata Gries, che è uno dei più prestigiosi e ricercati cru di Lagrein.
Al suo fianco la Cantina di Bolzano, una struttura cooperativistica che riveste un ruolo molto importante per l’economia della regione e dei tanti piccoli viticoltori che ancora tengono in vita i vigneti, e con essi il suolo ed il paesaggio, atesini. Di detta Cantina di Bolzano-St. Magdalena mi sono visto costretto, dato il tempo, la stagione ed il cibo, ad aprire due bottiglie: la prima di Alto Adige Gewürztraminer 2012 e la seconda di Alto Adige Lagrein Riserva Taber 2010.
Del Gewürztraminer, proveniente dalle colline attorno a Bolzano, dirò che ha una freschissima fragranza divisa equamente tra un frutto maturo, un floreale dolce e sensuale e una speziatura che gli dona garbo e vivacità assieme, evidenziando, così, un carattere di bella eleganza ed equilibrio. Il Lagrein proviene dal maso Taber a Gries e poggia sugli irripetibili suoli formati dai detriti dolomitici dei monti circostanti portati a valle dall’Adige e dall’Isarco in milioni di anni di glaciazioni e di piene alluvionali. Ha un carattere deciso e quasi virile per la forza dei frutti di bosco, mirtillo in primis, di spezie quasi piccanti e di note silvestri e linfatiche che ricordano i boschi circostanti. Nel suo carattere complessivo si fondono, magistralmente, potenza ed eleganza, freschezza e complessità.
Si riparte, così, da Bolzano e dalla sua periferia, da queste valli, da questi boschi, da questi luoghi di grande fascino pieni di suggestioni ed emozioni, che nutriranno la nostra memoria e il nostro sapere per lungo tempo.
Gigi Brozzoni