“Ce joli nez” Ricordate le parole del druido Panoramix a proposito di Cleopatra? Si, proprio quello di Asterix e Obelix nell’antico Egitto che per noi ha rappresentato un vero e proprio corso di recupero accelerato di francese e di storia antica. A sentire Panoramix era proprio quel nasino a punta che conferiva a Cleopatra quel fascino irresistibile, che ammaliava e seduceva chiunque la incontrasse di persona; non era il potere che esercitava che le conferiva più fascino, ma proprio quella piccola imperfezione.
E così anche quel leggerissimo vizio che viene chiamato strabismo di Venere pare possa aggiungere parecchi punti al fascino di una donna; quello sguardo che non si riesce sempre a catturare e governare, che sfugge e a tratti torna, ci fa vacillare, ci dà ebbrezza ed estasi. Un piccolo difetto, ma capace di farci perdere la testa.
Non sono, però, qui per parlare di donne bensì, come sempre, di vino e questi due esempi mi sono venuti in mente quando ho assaggiato un vino che mi ha fatto lo stesso effetto. Perché ci sono le donne chardonnay, bionde e lucenti, bellissime, perfette; poi ci sono le donne nebbiolo, brune, alte e dritte con uno sguardo penetrante di grande fascino; e ci sono anche le donne cabernet, capelli scuri, sguardo intenso, di grande classe ed eleganza.
Insomma continuo a parlare di donne perché ho bevuto un Tazzelenghe e sappiamo che è un vitigno autoctono friulano con un carattere un poco ruvido, con alcuni accenti selvatici che lo rendono difficile. Eppure il Friuli Colli Orientali Tazzelenghe 2009 di La Viarte, di Prepotto in provincia di Udine, ha trasformato queste sue imperfezioni in uno strabismo di Venere, in un “ce joli nez”.
Ha trasformato quelle tracce selvatiche, aspre e vegetali in note balsamiche di notevole fascino e i tannini spigolosi si sono appianati, acquietati, composti in un una trama energica ma garbata, di maturità ma ancora di vivacità. E son certo che aspettandolo ancora un paio d’anni, forse più, diventerà ancora più affascinante come quel neo vicino alle labbra di una bella donna.
Ora basta, siamo qui per parlare di vino, ma…
Gigi Brozzoni