Sarebbe fin troppo facile dire che si è bevuto un ottimo Barolo Riserva 2004 di Enzo Boglietti; tesserne le lodi sarebbe troppo ovvio e banale, quindi rischierebbe di diventare una non notizia. Allora ci siamo ricordati di Luigi Moio quando parlava di enologia varietale, intendendo quel tipo di enologia che non vinifica tutte le uve allo stesso modo, magari in modo eccelso, ma varia al variare delle varietà che si andranno a vinificare, cercando di far esprimere a ciascuna la propria personalità, i tratti che più la distinguono dalle altre. Solo allora si riuscirebbe a cogliere il più intimo carattere di un vitigno al di là del luogo di provenienza, e forse anche al modo in cui è coltivato.
Teoria azzardata? Forse, ma se guardiamo ai vini che produce Enzo Boglietti ci viene il dubbio che sia proprio vero. Abbiamo ancora bene in mente i suoi Barolo, compreso il nuovo Arione (mitica vigna di giacosiana memoria) ma anche una strepitosa Barbera d’Alba, degli eccellenti Cabernet ma soprattutto Merlot. Ma potremmo anche scendere verso i suoi vini più semplici per capire che la sua enologia sia proprio un’enologia varietale, e ce lo conferma un Langhe Nebbiolo 2011 assaggiato qualche tempo fa, di cui però non abbiamo fotografato la bottiglia.
Ebbene, questo è un vino che agli amanti del Nebbiolo non dovrebbe mai mancare in cantina, perché nella sua semplicità di prezzo e di reperibilità c’è tutta l’anima del nobile vitigno piemontese capace di sostituire la nobiltà dei grandi Barolo nella quotidianità di questo Langhe Nebbiolo. Non vogliamo assolutamente sminuire il valore di un Barolo, ma proprio perché è un vino nobilissimo non è di facile impiego, sia per il prezzo che per la sua consistenza e complessità. Ma se volessimo berci un buon nebbiolo di facile beva e di facile accessibilità allora questo è il vino che fa per voi.
E non è cosa da poco perché riuscire a produrre un buon nebbiolo in buona quantità, bisogna averci la mano; ma più che la mano sappiamo che bisogna averci la testa. La cosa che chi piace di questa faccenda è che di questi Nebbiolo d’Alba o di Langa, ben fatti, espressivi e armonici, se ne producono sempre di più. Ormai non c’è produttore di grandi Barolo che non produca anche un ottimo Nebbiolo.
Consultate la Guida oro I Vini di Veronelli 2014 che andremo a presentare domani mattina a Casa Artusi di Forlimpopoli: ne troverete almeno una decina.
A domani, vi attendiamo.
Gigi Brozzoni