Quando leggo le classifiche dei libri più venduti in Italia rischio di andare in depressione; per fortuna la rabbia prende il sopravvento e mi mette una carica, un poco distruttiva, ma benefica per la salute dei nostri nervi. Già lo scorso anno le classifiche per quasi sei mesi vedevano ai primi tre posti le sfumature in bianco, nero e rosso, delle stupide storielle pseudo sessuali per raccontare innocue trombatine da educande represse. Quest’anno gli stessi libri sono in edizione economica e si attestano a metà della prima decina della classifica, il che vuol dire che le librerie italiane sono frequentate da più di un anno soprattutto da onanisti incalliti (e incallite?).

Per concludere con la scoperta che attualmente ai primi due posti troviamo due libri caricaturali: al primo posto la caricatura della cucina per finte famiglie video-standardizzate e al secondo posto degli immaginari e caricaturali ricordi di falsa, irreale vita in campagna, a contatto con una natura che neanche i finti documentari ormai trattano più. Noi speriamo soltanto che un uomo come Ermanno Olmi smetta di essere un civile e pacifico uomo di cultura, che ha realmente parlato di uomini e cultura contadina, e diventi una sorta di angelo sterminatore. Abbiamo un vivo ricordo di quella scena di Pulp Fiction, il film del 1994 di Quentin Jerome Tarantino, nella quale un malvivente stermina i suoi avversari mentre recita un sermone biblico.

Ma siamo uomini pacifici, tolleranti, persino benevoli a volte, per cui ci basta un buon bicchier di vino per scacciare tutti i nostri, tantissimi, cattivi pensieri. E per riconciliarci con noi stessi ed i nostri simili oggi abbiamo scelto un innocente ma intrigantissimo vino contadino, di quelli che sarebbero piaciuti tanto a Luigi Veronelli, visto che anche lui spegneva le sue accese rabbie con grandi vini e straordinari distillati: si tratta del vino Vitovska Venezia Giulia 2012 di Giorgio Nicolini da Muggia, in provincia di Trieste.

Abbiamo già scritto sulla Guida oro I Vini di Veronelli 2014 (di prossima uscita) che preferivamo le vecchie etichette, più naive e contadine, ma anche questa nuova oggi ci piace, con quelle linee decise, nette, quasi trancianti che sembrano adatte all’umore della giornata. Il vino, però, è poetico, tutto intriso di aromi floreali, fresche sferzate vegetali e fini spezie orientali; ha colore paglierino carico e quasi dorato, sapore fresco ed intenso, aromatico e fragrante, elegante e spontaneo. Un grande vino quasi d’altri tempi.

Quei tempi nei quali in libreria si andava per acquistare un libro da leggere, della buona letteratura, di quella che riempie l’animo; o l’anima se preferite.

Gigi Brozzoni