Se andassi in giro a raccontare a qualche persona incontrata casualmente di fronte alle tante bottiglie esposte sugli scaffali di un supermercato di che cosa deve sapere un buon Riesling Renano, probabilmente verrei preso per matto. E forse non avrebbero tutti i torti. Perché non abbiamo ancora chiarito quando e perché un odore, che solitamente consideriamo puzza, ad un certo punto diventa un pregio, ricercato e sofisticato.

Eppure è vero che i grandi Riesling, specialmente con qualche anno di affinamento, odorano nettamente di cherosene, e tutti noi a bearci di sentire e riconoscere questo elemento. Ma quando siamo in aeroporto, pronti per salire sulla scaletta, quell’odore di cherosene che emana il nostro velivolo non ci pare affatto piacevole, è decisamente una puzza che cerchiamo presto di evitare una volta arrivati in cabina.

Ciononostante facciamo gli svenevoli quando lo sentiamo in un bicchiere di Alto Adige Val Venosta Riesling Castel Juval 2008 della Tenuta Unterortl di Kastelbell Tschars, di proprietà del famoso alpinista Reinhold Messner, assistito da Martin Aurich, valente gestore della parte agronomica come di quella enologica. E ci beiamo di annusarlo ripetutamente, tanto da sembrare quegli animali che si rotolano nel loro sterco per apparire più seducenti e affascinanti alle femmine del branco.

Eppure ci sono in giro per il mondo schiere di cultori di Riesling che non si preoccupano minimamente di dare giudizi di merito all’odore di idrocarburi che ascoltano con tanto piacere, perché quello che noi sentiamo in un bicchiere di vino è in effetti un insieme di diversi odori che se presi singolarmente potrebbero apparire imbarazzanti, ma quando andiamo ad affiancarli al profumo di rosa di macchia, di spezie dolci, di maturi frutti tropicali e di pesca a pasta bianca ecco che tutto prende un aspetto diverso.

Ogni elemento odoroso che ascoltiamo si fonde od interagisce con gli altri, andando a comporre una sinfonia olfattiva piacevole, affascinante e seducente. In uno dei tantissimi profumi che indossiamo potremmo contare non meno di cinquanta/sessanta diverse essenze: è da questa complessità, mai casuale, che nasce la ricercatezza, l’espressività, la personalità.

Ma comunque non preoccupatevi troppo, perché le probabilità di sentire odore di cherosene in un vino sono pochissime: il Riesling Renano in Italia è presente solo in 280 ettari di vigne, è al 113° posto nella classifica dei vitigni coltivati. Per essere davvero aromatico, inoltre, questo vitigno ha bisogno di climi molto freschi e di suoli pietrosi poco fertili; poi bisogna saperlo coltivare e vinificare bene.

E, ancora, per farlo esprimere al meglio dovete anche trovare qualcuno che ve lo abbia conservato in una fresca cantina per almeno cinque o sei anni e ve lo serva ben fresco in un bel calice a tulipano di finissimo cristallo; dovrete, infine, essere di buonumore perché avete passato una piacevolissima notte, la giornata è splendida e il/la vostro/a partner è sorridente e allegro/a come voi, seduto/a di fronte che vi guarda negli occhi con amore.

E allora capite che le probabilità di bearvi con un poco di profumo di cherosene sono così poche e rare che, se anche continuerete a disprezzare il sentore di cherosene, non preoccupatevi, non fa proprio nulla.

Gigi Brozzoni