Ero in Sardegna con le Città del Vino per una degustazione di Cannonau alla presenza dei produttori stessi, perché si facessero un quadro dello stato dell’arte dei loro vini rispetto a quanto di meglio si produceva in quella regione; mi aveva convinto di questo azzardo Paolo Benvenuti, direttore, e Massimo Corrado, allora presidente dell’associazione.
Avevo portato un cesto di vimini e dentro ci avevo messo tutti gli aromi che ritenevo descrivessero il Cannonau: i piccoli frutti di bosco, mirtilli, more e ribes ed anche qualche ciliegia; poi un piccolo vassoio di spezie con pepe, cannella, vaniglia e coriandolo e a fianco alcuni rametti di rosmarino, di mirto e di eucalipto; poco del primo e dell’ultimo, tanto del secondo. Fu in quell’occasione che conobbi Umberto Soletta il quale, alla fine della degustazione, si avvicinò e mi disse che aveva capito che il suo vino non mi era piaciuto, ma lo avevo detto così bene che gli aveva persino fatto piacere.
Sono passati quasi vent’anni da quell’incontro e da allora di cose ne sono cambiate ovunque, anche in Sardegna; anche nell’azienda di Umberto Soletta, tanto che oggi mi arriva sul tavolo un suo vino e rimango sbalordito.
Cannonau di Sardegna Riserva Keramos 2008 di Tenute Soletta a Codrongianos (Sassari) è un vino dalla grande concentrazione e maturità, che sa ripercorrere tutte le tappe aromatiche di questo vitigno in questa terra con superiore forza e vigore; ricco e complesso, di sublime eleganza balsamica. Affascina dal primo sorso e non si finirebbe più di continuare, come se fosse doloroso separarsene.
Da non perdere.
Gigi Brozzoni