Il più noto è rosso, il “Corallium rubrum” diffusamente utilizzato per ornare preziosi gioielli. Vanta origini mitologiche, poiché sarebbe nato dal sangue di Medusa versato in mare quando Perseo la decapitò. È un antichissimo amuleto efficace contro il malocchio, che sa infilzare con i suoi appuntiti “rametti”, e partecipa di un altrettanto arcaico simbolismo, legato sia al suo colore sia alla singolare circostanza di racchiudere in sé i tre regni animale, vegetale e minerale.
I coralli, in realtà, sono molti, dagli svariati e curiosi nomi: tra i tanti il “rubrum” che abbiamo già incontrato, lo “japonicum”, l’“elatius” il “satsuma”, il “bokè”, il “deep-sea”, il bianchissimo “mid-way” del Pacifico, il raro corallo blu “acori” delle coste occidentali africane, più copioso nei pressi del Camerun; vivono, più o meno in profondità, in tutti i mari caldi e temperati del mondo, dal Mediterraneo agli Oceani, dall’Australia ai Caraibi; offrono una gamma cromatica vasta e incantevole, dal rosso sangue di bue, al cerasuolo, al bianco striato di rosa, al nero, al marrone e persino al grigio-blu; danno vita a splendide, fantasiose ed assai variate formazioni, a stupefacenti barriere e persino ad atolli, anche se oggi sembrano purtroppo messi a rischio dai rapidi cambiamenti climatici.
Ce n’è, insomma, davvero per tutti i gusti. In questa settimana di Ferragosto non sono riuscito a pensare a niente di meglio per evocare le vacanze, il mare, le spiagge esotiche, la pace ed il ristoro. Rimane giusto da mostrarvi un ultimo, delizioso corallo che può ammirare da vicino anche chi, come me, ha deciso di rimanere a casa trascorrendo quiete serate in ventilate verande affacciate su freschi giardini: si tratta di quel corallo rosa brillante e luminoso che riluce nei nostri bicchieri quando sono colmi di un Rosa del Golfo Rosato del Salento 2012 prodotto dall’omonima cantina della famiglia Calò ad Alezio, provincia di Lecce.
Nasce da uve negroamaro con una piccola percentuale di malvasia nera, coltivate nei comuni di Sannicola, Parabita, Alezio, Campi Salentino e Veglie; affinato circa sei mesi in sole vasche di acciaio inox, è pronto quest’estate per allietarci con le sue fragole e ciliegie succose, il vago e morbido tocco floreale e, in bocca, una sapidità di stuzzicante e salina fragranza che invoglia a levare alto il calice per un sereno e propizio brindisi: buon Ferragosto a tutti!
Marco Magnoli