
Vini d’Oro. Sardegna
Continua il periodo favorevole della viticoltura sarda, quella fatta dalle grandi e note aziende ma anche quella dei piccoli produttori
Continua il periodo favorevole della viticoltura sarda, quella fatta dalle grandi e note aziende ma anche quella dei piccoli produttori
C’era dunque un pastore di Oliena, molto devoto e pio e perciò malvisto dal demonio che, riuscitegli vane tutte le tentazioni per condurlo al male, si vendicò di lui in questo modo.
Nulla a che vedere con il tormentato e drammatico romanzo di Thomas Hardy (e relativo film del 1967 di John Schlesinger), ma solo la voglia di pensare ad un pezzo di Sardegna lontano dalle folle vacanziere delle estati para o pseudo bilionarie, con gli immancabili e conseguenti fuori stagione di desolante e post-atomico aspetto.
Ero in Sardegna con le Città del Vino per una degustazione di Cannonau alla presenza dei produttori stessi, perché si facessero un quadro dello stato dell’arte dei loro vini rispetto a quanto di meglio si produceva in quella regione; mi aveva convinto di questo azzardo Paolo Benvenuti, direttore, e Massimo Corrado, allora presidente dell’associazione.
Se ne sta sempre un po’ da parte, come se non volesse disturbare; ha un carattere timido e riservato e non ama mettersi in mostra.