LIGURIA. Una panoramica enoica

LIGURIA. Una panoramica enoica

Quasi infiniti sono gli incanti del territorio ligure: paesaggi e scorci suggestivi, preziosi anche per la loro fragilità. Così è pure la Liguria enoica, che nei secoli ha visto prendere forma terroir e aree viticole distintive ed evocative, legate a vini e vitigni peculiari: Dolceacqua con il Rossese; Quiliano con la Granaccia; la Valle Arroscia con l’Ormeasco; le Cinque Terre con bosco, albarola e vermentino, che si sublimano l’un l’altro nella magia dello Sciacchetrà; il Ponente con il Pigato; il Levante e i Colli di Luni con il Vermentino; per non dire, infine, dei vitigni quasi scomparsi, sovente ridotti a semplici reliquie. Sono queste le certezze di cui la viticoltura ligure dovrebbe fare maggior tesoro, patrimonio di individualità e distinzione.

L’ASSAGGIO

L’ASSAGGIO

Qui percorriamo una strada lontana mille miglia da quel Vermentino banale e standardizzato offerto spesso sul mercato turistico locale. Ne è protagonista, dal 1966, Paolo Bosoni con la sua Cantina Lunae. Nel corso della sua ormai lunga avventura ha dato vita a diverse espressioni di Vermentino attraverso le quali ha raccontato i Colli di Luni, singolare area storica sospesa tra Liguria e Toscana. Con Numero chiuso accetta la sfida della longevità. E ne esce a testa alta.

Vini d’Oro. Liguria

Vini d’Oro. Liguria

di Marco Magnoli

Marco Magnoli ci accompagna alla scoperta panorama enologico ligure, da Ponente a Levante. Tra le potenzialità in parte ancora inespresse dei storici vini come il Rossese di Dolceacqua, l’Ormeasco di Pornassio o lo Sciacchetrà delle Cinque Terre e il lavoro dei vignaioli, essenziale alla tutela di una terra fragile e preziosa.

“Buscar el levante por el poniente”

“Buscar el levante por el poniente”

Negli ultimi dieci anni sono stati condotti importanti studi storici sul Rossese di Dolceacqua, a partire dai libri pionieristici di Alessandro Carassale per approdare, oggi, al volume collettaneo sulla viticoltura ligure dal medioevo all’età contemporanea “In terra vineata.”

Un vino bianco difficile ma prezioso

Un vino bianco difficile ma prezioso

Le Cinqueterre sono state dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità dal 1997. La viticoltura occupa una parte rilevante del Parco e fu introdotta dai vignaioli della Lunigiana che iniziarono a terrazzare questi ripidi costoni con le pietre spaccate dalla roccia.