Pan de mia

Pan de mia

di Alberto Capatti

“Fingo che sia un pane in cui mia, in lombardo, è minga, mica, nulla, ma potrebbe configurare anche una misura lineare, le miglia, rivelandosi pane lunghissimo e così lo viviamo, il covid. Poi voglio assaggiarlo, voglio assaggiarla, ed è solo cifre e numeri, e non ci provo gusto, quindi passo ai ricordi – il pane è memoria – ed allora ha un sapore, un sapore di vita vissuta”.

La pausa

La pausa

di Alberto Capatti

L’emergenza e il lockdown sono stati solo una pausa? Dovrebbe essere invece l’occasione per ridefinire il ruolo della propria residenza nel dissetarci e nutrirci, e se saremo in grado di riesaminare le abitudini che sono il voltaspalle a quanto criticamente ci sovrasta.

Smart

Smart

di Alberto Capatti

La bimba e la mamma giapponesi. Siamo in treno, fra Imola e Bologna, e nella carrozza spunta la controllora. La bambina gioca col telefonino, avrà quattro anni ed è seduta per terra.