Un vino e la ricerca dell’infinito

Un vino e la ricerca dell’infinito

di Marco Magnoli

Un tempo, le Langhe erano un mare. Un mare che si è ritirato lasciando emergere le colline che ora alimentano i nostri sogni e desideri, svelandoci dietro ad ogni bricco un nuovo bricco, un nuovo scorcio, un nuovo paesaggio nel quale leggere e dare forma ad attese e suggestioni.

Vini d’Oro. Piemonte

Vini d’Oro. Piemonte

di Gigi Brozzoni

Si prospettano annate favorevoli per Barolo e Barbaresco. Resta silente l’importante questione sulle iper-valutazioni dei terreni langaroli. Ancora in fieri il percorso di un’elevazione qualitativa per il Dolcetto. In stand by i Nebbiolo del nord della regione. Da segnalare la Menzione Geografica Canelli per il Moscato d’Asti.

Il valore dei grandi cru

Il valore dei grandi cru

Dovremmo essere abituati a tutto ormai, con tutto quello che abbiamo visto, con tutto quello che abbiamo assaggiato e bevuto. Eppure tutti gli anni c’è qualche vino che ci sorprende, che ci coglie alla sprovvista.

Auspici, omaggi, pretesti (ovvero: ogni scusa è buona)

Auspici, omaggi, pretesti (ovvero: ogni scusa è buona)

Leggevo qua e là sul web che, secondo una stima della Coldiretti, nel 2013 il consumo di vino in Italia sarebbe crollato fino a 40 litri pro capite, ovvero al livello più basso mai raggiunto dall’Unità d’Italia fino ad oggi. Celiando un poco, viene da domandarsi cosa avrebbero pensato di questo dato i “padri fondatori” del nostro Stato unitario, almeno quelli che non si occuparono solo di politica, ma ebbero anche un peso diretto o indiretto nelle nostre enoiche vicende.