Ai pescatori di Lampedusa il Premio Francesco Arrigoni
Ciascuno di noi ha avuto un complice (un mentore, se preferite) nella “scoperta” del vino, una persona che gli ha rivelato come in quel liquido si celi un racconto da decifrare.
Ciascuno di noi ha avuto un complice (un mentore, se preferite) nella “scoperta” del vino, una persona che gli ha rivelato come in quel liquido si celi un racconto da decifrare.
Immaginare il futuro di un’organizzazione è un atto creativo, tanto più efficace quanto maggiori sono, per il soggetto chiamato a compierlo, la conoscenza dell’organizzazione stessa e la capacità di leggere le tendenze del contesto in cui essa opera.
Il 7 aprile 1986 una decina di persone destinate a cambiare, con il loro lavoro, la storia del vino e della gastronomia davano vita a un’associazione senza scopo di lucro per affidarle una missione complessa e innovativa: studiare le produzioni agroalimentari italiane di qualità, formare e informare i professionisti e i consumatori, assistere gli associati fornendo competenze e servizi a supporto dei loro progetti imprenditoriali.
I bevitori con il vizio di leggere corrono spesso il rischio di forzare le interpretazioni, di fraintendere i testi per piegarli alla loro necessità d’esplorare le troppe zone d’ombra tra piatti e bicchieri.
Che differenza c’è tra bere e mangiare? Chissà per quale motivo mi viene in mente questa domanda aprendo, con la cena in tavola, una bottiglia di Breganze Rosso Crosara 2008 dell’azienda Maculan di Breganze (Vicenza).