Il Sole è un riconoscimento ormai storico, erede del premio che Luigi Veronelli attribuiva ai vini che, nel corso degli assaggi annuali, lo avevano più colpito ed emozionato. Oggi rappresenta il premio speciale della Guida Oro I Vini di Veronelli ed è assegnato dalla Redazione in modo del tutto indipendente dal punteggio in centesimi.

Viene attribuito, infatti, a dieci vini scelti tra migliaia di campioni assaggiati nel corso dell’anno, dieci etichette di cui desideriamo segnalare l’originalità e il valore, motivando dettagliatamente, caso per caso, le ragioni della nostra preferenza.

Freisa d’Asti Superiore Sorì di Giul 2017
Tenuta Santa Caterina · Grazzano Badoglio AT

Il Basso Monferrato astigiano è parte di quel Piemonte meno battuto che sa offrire, con semplicità, il tesoro del suo paesaggio e della sua storia, sa accogliere, raccontare e ascoltare, sa condividere i suoi vini e la sua sorprendente cucina con serena consapevolezza del loro valore. Inoltre, le colline tra la città di Asti e il grande fiume Po, a differenza di aree più blasonate, sanno esprimersi in lingue diverse, così come diverse sono le uve che in quella terra danno ottimi vini, se affidate a vignaioli competenti. L’emozionante Freisa d’Asti Superiore di Guido Carlo e Giulia Alleva nasce dalla rigorosa viticoltura del Sorì di Giul e da un’enologia artigianale e sapiente. Un vino che è sintesi liquida di un mondo a lungo dormiente, risvegliato dal restauro di Tenuta Santa Caterina: il palazzo, i porticati, i giardini all’italiana, le scuderie e, naturalmente, la cantina storica.

Colline di Levanto Vermentino Luccicante 2021
Cà du Ferrà · Bonassola SP

Le uve maturano in una vigna che guarda il mar Ligure, in posizione dominante sulla cantina, alla sommità d’un pendio che sale irto dalla linea di costa ai 400 metri del cru Piani di Cà du Ferrà. Con l’annata 2021 il Luccicante segna un nuovo e meritatissimo traguardo per i vini della famiglia Zoppi e riassume, nel calice, lo spirito e i valori dell’intero progetto aziendale. Racconta anni di lavoro per il ripristino dei muretti a secco, per il recupero, la moltiplicazione e lo studio di antiche cultivar ma anche lo spirito giovane di Davide e Giuseppe, la loro missione di riunire eccellenze diffuse che, purtroppo, raramente in Liguria danno vita a proposte coerenti: bellezza dei luoghi, viticoltura rispettosa, vini di qualità, curata accoglienza agrituristica e, non ultima, capacità di comunicare un territorio incantevole.

Trentino Superiore Cembra Müller Thurgau Viàch 2020
Corvée · Cembra Lisignago TN

Coltivare la vite significa anche ripetere, anno dopo anno, gli stessi gesti per interpretare il presente della pianta e determinare il futuro del frutto a partire dall’esperienza. A volte, tuttavia, è necessario agire con lucida discontinuità, come hanno fatto alcuni viticoltori della Valle di Cembra decidendo di non vendere più le loro uve per seguire, da vignaioli, l’intera produzione. La storia agricola locale – richiamata dal nome Corvée scelto per la nuova realtà – ha segnato, così, un piccolo scatto in avanti. Il Viàch nasce dal vigneto omonimo in località Faver, a 687 metri s.l.m., dove il terreno originato dalla dissoluzione delle rocce porfiriche e l’esposizione a mezzogiorno rendono semplice la previsione: la lunga permanenza in bottiglia regalerà ai più pazienti un’entusiasmate evoluzione aromatica.

Colli Euganei Fior d’Arancio Passito 2018
Cà Lustra – Zanovello · Cinto Euganeo PD

Gli Zanovello sembrano sfruttare le alture dei Colli Euganei per spingere lo sguardo un po’ più in là. Ogni loro progetto testimonia, infatti, l’impegno a capire il mondo, ad agire con responsabilità sentendosi parte di una comunità radicata e connessa, un senso etico che incarna il significato più alto dell’espressione “avere i piedi per terra”. Ca’ Lustra è attraversata da ragionamenti che includono, ad esempio, il confronto con il cambiamento climatico per la ricerca di equilibri nuovi nelle scelte colturali e nelle tecniche di cantina. Una responsabilità avvertita soprattutto nei confronti di chi i vini li acquista e li beve, garantendo salubrità ma anche prezzi accessibili, accoglienza sincera e trasparenza nelle comunicazioni. Da questo approccio nascono l’Anfiteatro del Venda con i suoi eventi culturali in vigna, la collaborazione con il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Padova per lo studio del paesaggio e… l’ottimo Fior d’Arancio Passito 2018, dall’eloquio sicuro e coinvolgente.

Lambrusco di Sorbara Spumante Brut 36 2015
Cantina della Volta · Bomporto MO

La storia enoica della famiglia Bellei inizia negli anni ‘20 del secolo scorso a Bomporto, nella cantina sul naviglio che collega Modena al Panaro e al Po, vicina alla darsena dove le barche effettuavano “la volta”. Un’epopea così ardimentosa e visionaria da ricordare, a tratti, quella che negli stessi anni avveniva a Maranello, poco lontano. Mentre la terra del Lambrusco imboccava la via quantitativa dell’autoclave, Giuseppe e il figlio Christian visitavano la Champagne per comprendere a fondo quel metodo che sperimentavano, poi, nella campagna modenese. Una storia che ha il suo esito esaltante nei “bolidi” nati dalla rifermentazione e dal lungo affinamento in bottiglia dei vini dell’argine, prodotti da lambrusco di Sorbara allevato a bellussi nei terreni sabbiosi in località Sozzigalli. Lo Spumante Brut 36 dedicato a Beppe Bellei è, senza dubbio, un vino solare.

Cortona Vin Santo Occhio di Pernice 2008
Leuta · Cortona AR

Alle diversità ambientali e biologiche della Penisola, la famiglia dei vini da meditazione aggiunge l’eterogeneità di tecniche e stili: cristallini vin de glace, guizzanti vini botritizzati, nettari mediterranei da grappoli appassiti al sole, vini ossidativi conciati con mistelle e spiriti, vini da uve disidratate in fruttaio. Il Vin Santo Occhio di Pernice di Leuta è un vertice di quest’ultima genìa, con uve sangiovese lasciate appassire per almeno sei mesi e vino dimenticato, poi, dodici anni, nei “magici” caratelli contenenti la madre. Fermentazioni lente e intermittenti secondo l’alternarsi delle stagioni, concentrazione per evaporazione e piena comunione con il legno. Il risultato è un succo scuro, denso e profumatissimo, da sfogliare lentamente lasciandosi assuefare, come nel buio di una chiesa si scoprono, abituando gli occhi, nuovi dettagli di una pala d’altare.

Capolemole Rosso Lazio 2019
Marco Carpineti · Cori LT

L’aggettivo vulcanico ben definisce lo spirito di Marco Carpineti e il terreno dei dintorni di Cori su cui, 1986, Marco mosse i primi passi nel mondo del vino. Il progetto Terrae, che riunisce le sue quattro tenute, dimostra quanta strada sia possibile percorrere facendosi guidare da valori semplici e solidi, vissuti quotidianamente con vera partecipazione. La riscoperta delle antiche varietà laziali e l’adozione di metodi di coltivazione biologici, con decenni di anticipo sull’attuale tendenza, hanno trovato un incastro perfetto con la passione per la ricerca, con l’indispensabile capacità organizzativa e gestionale, infine con la curiosità creativa che ha portato all’impianto di nuovi vigneti e alla nascita di produzioni inedite. Da uve nero buono, montepulciano e cesanese, Sole al Capolemole, vino e luogo da cui tutto ebbe inizio.

Costa d’Amalfi Tramonti Bianco Colle Santa Marina 2020
Apicella Giuseppe · Tramonti SA

Siamo nei Monti Lattari che corrono dalla penisola Sorrentina al golfo di Salerno, dando origine al paradiso chiamato Costiera. Le vigne della famiglia Apicella comprendono viti secolari di varietà rare, allevate a pergolato tramontino, con l’orgogliosa dedizione di chi sa d’aver ricevuto in dono un tesoro che, un giorno, dovrà a sua volta donare. Giuseppe e il figlio Prisco non sono, però, semplici custodi ma imprimono personale slancio alla vitivinicoltura locale attraverso nuovi impianti realizzati con le cultivar tradizionali, come il vigneto sul Colle di Santa Marina, in frazione Capitignano. Da una vendemmia che l’altitudine di Tramonti aiuta a ritardare, nasce un vino cru, a base di falanghina, biancolella, ginestra e pepella. La grazia dei bianchi di Costiera è rafforzata dal misurato affinamento in legno e declinata con una spinta acida sensibile e beverina, cifra stilistica di questi vignaioli solari.

Sicilia Nero d’Avola Vrucara 2018
Feudo Montoni · Cammarata AG

L’altura su cui sorge Feudo Montoni è una sorta di “enclave viticola”, circondata da ettari ed ettari a cereali. Un isolamento che ha consentito a Fabio Sireci di mettere a punto, senza condizionamenti, un’idea di qualità che tocca tanto il processo produttivo, quanto il senso di “abitare la campagna”. I vini che ne derivano sanno d’alto artigianato, sono il risultato di un percorso creativo coerente, dalla potatura all’imbottigliamento, e il Vrucara è la summa di questa filosofia: frutto di viti prefillosseriche ad alberello, macera per trenta giorni in vasca di cemento dove il vino affina a lungo prima di passare in botte e in bottiglia. Un’etichetta che sottrae il Nero d’Avola alla caricatura che, altrove, ne ha determinato il travolgente successo e l’altrettanto rapido declino; un vino severo e balsamico, come se la vruca, arbusto spontaneo in vigneto, avesse trasmesso la sua forza odorosa.

Carignano del Sulcis Riserva Santomoro 2019
Vigne Bentesali · Sant’Antioco CA

Sull’isola di Sant’Antioco e sulla vicina isola di San Pietro, ma anche in alcune aree del Basso Sulcis, vino significa carignano, spesso coltivato a piede franco grazie alla presenza di suoli sabbiosi, barriera naturale agli attacchi della fillossera. Vigne Bentesali è una realtà che si prende cura di piccoli e piccolissimi appezzamenti a Sant’Antioco, l’isola collegata alla Sardegna da un antico istmo, costruito dai Cartaginesi e consolidato dai Romani. Dopo una maturazione avvenuta al riparo delle siepi di macchia, dei fichi d’india e dei canneti che proteggono dai venti di maestrale, scirocco e tramontana, le uve carignano sono vendemmiate a mano nella seconda metà di settembre per dare, dopo oltre due anni di affinamento, la Riserva Santomoro, in onore del santo africano che dà nome all’isola. Un Sole a un vino e a un’azienda, ma anche a queste “isole dell’isola” e a tutti i loro vignaioli di mare.

I curatori Andrea Alpi, Marco Magnoli, Alessandra Piubello, Gigi Brozzoni
con Andrea Bonini, coordinatore della Guida Oro I Vini di Veronelli 2023