Dalla Guida Veronelli 2021, tre vini scelti per ogni regione, tra i meno noti ma degni di essere narrati, assaggiati e portati alla pubblica veronelliana ribalta. Ecco il primo per la Campania.

Una bella e verace Barbera del Sannio
di Alessandra Piubello

Salvatore Venditti e la moglie Anna Bosco nel 1974 furono i primi a mettere il loro vino in bottiglia di tutto il comune di Castelvenere e terzi nel Sannio. Oggi sono alla seconda generazione, con Filippo e Mario. La casa-cantina si trova fuori dal paese, in direzione Telese Terme.

I Venditti si prendono cura dei propri vigneti con rispetto verso l’ambiente, senza usare concimi chimici e diserbanti. Appena un ettaro e mezzo, di cui uno intorno alla cantina, vitato a barbera del Sannio, e mezzo ettaro a 500 metri di distanza, per falanghina e greco. Un’azienda che ha mantenuto tradizioni contadine e artigianali, poca produzione e genuina. Barbera del Sannio, da non confondere con la barbera piemontese. È infatti un vitigno autoctono, forse l’unico che rappresenti in modo significativo la tradizione vinicola di Castelvenere. Qui ha resistito nei secoli reggendo la concorrenza dell’aglianico e di numerose uve importate. Le sue caratteristiche tipiche, la sua modernità legata alla beva golosa e al profilo gastronomico, lo stanno facendo riscoprire. È così iniziato l’iter burocratico per smarcarsi dall’ambiguo nome per chiamarsi nel futuro Camaiola.

Il Don Bosco si produce solo nelle annate migliori, vinificando una piccola quantità di uve leggermente appassite. Profuma di rosa e ciliegia, svelando al sorso una comunicatività contagiosa e saporita, da vino verace.


Alessandra Piubello

Giornalista e scrittrice veronese, degustatrice professionista, è Direttore di numerosi periodici e autrice di libri e reportage di turismo gastronomico. Vanta collaborazioni con testate di rilievo nazionale e internazionale ed è presenza costante nelle commissioni dei più rinomati concorsi enologici al mondo