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PROPRIETARIO Fernando e Giovanni Calò
IN VIGNA Donato Pellegrino
IN CANTINA Giuseppe Bassi, consulente
ETTARI VITATI 35

Quella della famiglia Calò è una delle microstorie che raccontano il Novecento italiano. Michele Calò da Tuglie emigra, come molti compaesani. Va in Belgio lavorando 7 anni in miniera. È poi la volta di Milano dove si sposa per corrispondenza, come spesso accadeva. Nel 1954 questo poderoso pater familias intraprende una nuova strada aprendo un’osteria ad Arluno, comune non distante da Milano; vende il vino della sua terra, prodotto nelle sue vigne a Tuglie o nel circondario: 150 ettolitri ogni 10 giorni. I risultati gli danno ragione. Giovanni Calò ricorda le estati in Puglia e le vendemmie che non ha mai abbandonato: «Io e mio fratello Fernando siamo nati nel vino» dice oggi. Sono proprio loro a condurre l’azienda che ha rilanciato la produzione in terra pugliese e che mantiene l’osteria milanese, oggi enoteca. La filosofia è quella di seguire le uve e accompagnarle nella maniera più rispettosa possibile, dalla vigna alla bottiglia. Ancora Giovanni: «Puntiamo a vini senza fronzoli in cui contino l’essenzialità e l’espressività». [S. Lorigliola]

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