Auguri, guardando ai frutti della terra e a chi la abita
Il nostro augurio per un buon 2021 comincia con lo sguardo rivolto agli orti e ai campi di tutto il pianeta, che le Nazioni Unite vogliono portare in primo piano: il 2021 sarà l’Anno internazionale della frutta e della verdura.
Una cosa che, fino a poco tempo fa, sarebbe sembrata quasi una burla.
Invece cibo e materie prime sono oggi al centro del palcoscenico globale, e i vegetali lo sono più che mai. L’uva tra questi, naturalmente.
L’emergenza Covid ha focalizzato ogni attenzione sul problema sanitario. Ma ogni problema «di salute» è collegato a doppio filo alla cultura materiale: a come si vive, a ciò che si mangia e si beve.
Le comorbidità che aggravano gli effetti del Covid sono le malattie che derivano proprio da scorretti stili di vita e alimentazione.
In soldoni, oggi più mai, chi mangia e beve male vive male.
L’adagio di Ludwig Feuerbach Siamo ciò che mangiamo, torna centrale. Lo diciamo per potenziare la gioia di festeggiare questo nuovo anno che si avvicina, non per intristirci.
Come Seminario Veronelli abbiamo nel nostro DNA la cultura del cibo e degli alimenti. La cultura, la conoscenza, la curiosità, la formazione continua e l’autoformazione sono le chiavi per mangiare bene, per scegliere la bevanda o il vino giusto. Per gustare, condividere, godere e per stare bene. E, last but not least, anche per non sprecare ciò che è buono, gettandone i resti.
Lo diremo ancora il 29 settembre 2021, Giornata internazionale della Consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, promossa sempre dall’Onu.
E scegliendo o sorseggiando un buon tè, ci ricorderemo che si tratta di un prodotto testimone millenario di storie, tradizioni, eventi, economie (e sfruttamento) che riportano le vite di ognuno a una dimensione estremamente materiale.
Ne riparleremo il il 21 maggio, Giornata internazionale del Tè promossa ancora dalle Nazioni Unite.
Cultura del cibo e degli alimenti, dicevamo. Forse la locuzione, che è puramente veronelliana, suona oggi un po’ vintage.
Ma è il puro nocciolo della questione: la cultura materiale è oggi il baricentro delle nostre esistenze. E l’agricoltura è, più che in ogni altro momento storico, la vera attività primaria. Diventa sempre più indispensabile un sapere materiale.
E il Seminario Veronelli è e vuole sempre di più essere il luogo in cui idee, confronto e conoscenze legate al cibo e agli alimenti diventino i semi di un futuro.
Migliore, comune e possibile.