Chissà se i proverbi sono ancora da considerarsi frutto della saggezza popolare o solo dei modi di dire slegati dalle tradizioni, ovvero delle frasi fatte per dire amenità o banalità. A noi viene sempre in mente Sancho Panza, il popolano scudiero di Don Quichote che lo stremava a suon di proverbi; ne trovava sempre uno pronto alla bisogna per far tornare sulla terra i discorsi funambolici del suo padrone e cavaliere.

Un proverbio che mi capita di sentire spesso è Piemuntes fals e curtes, piemontesi falsi e cortesi. Chissà se è veritiero oppure se è solo malevola leggenda? Ciascuno in base alle proprie esperienze, alle proprie conoscenze ed in base anche alle proprie simpatie o antipatie si orienterà di conseguenza.

Noi preferiamo partire dal secondo aggettivo per dire che effettivamente il piemontese è un popolo cortese e gentile; si è mosso con garbo e cortesia anche nella gestione dei suoi vini bianchi non sempre riconosciuti, a differenza dei vini rossi, come dei campioni di qualità. Ma questi piemontesi non si sono agitati, non si sono affannati per ribadire il loro pensiero, bensì hanno aspettato l’onda lunga, quella che arriva un po’ tardi ma è calma e cortese.

Cortese come uno dei vitigni bianchi piemontesi cha dà origine al Gavi. Un vino bianco che dopo un’abbagliante partenza a razzo ha segnato lungamente il passo e solo da pochi anni è riuscito ad avere la giusta attenzione anche da parte dei mercati esteri. Mi sono trovato sul tavolo una bottiglia di Gavi di Gavi La Piacentina 2011 dell’Azienda Cà da Meo, proprietà di Magda Pedrini, viticoltrice a Gavi in provincia di Alessandria.

Mentre lo versavo mi ha dato un bel bagliore paglierino chiaro e subito sono arrivati al naso i primi profumi, quelli più lievi e floreali, di acacia e biancospino; poi si sono fatti sentire i profumi fruttati piuttosto maturi con ananas e susina, un briciolo di menta e un alito di spezie. In bocca è fresco e fragrante, rapido ed immediato nello svelare la sua vivace ed agile personalità, sostenuta da un gusto di agrumi e da una bella acidità che allunga bene il sapido finale. Lo si può usare con i più svariati piatti della cucina regionale con pesce e verdure, ma sa anche essere un cortese aperitivo senza ingombri carbonici.

Gigi Brozzoni