Abbiamo voluto salutare l’arrivo dell’autunno come da copione, nonostante la giornata fosse ancora molto mite, soleggiata, con un’aria appena velata di umidità, ma roba da poco; l’abbiamo salutato con un classico brasato con polenta. Evitiamo di scrivere brasato al Barolo perché con quel che costa la bottiglia di Barolo è meglio bersela piuttosto che cuocerla in padella.

Comunque abbiamo seguito con dovizia tutte le nostre abitudini: abbiamo acquistato un bel pezzo di cappello del prete di un manzo piemontese, leggermente venato di grasso e di cartilagine, l’abbiamo marinato con cipolla di Tropea, sedano verde, carote ed aromi vari, tra cui non può mancare pepe nero in grani, chiodo di garofano e foglie di alloro e coperto con dell’ottimo vino rosso; Barolo no, abbiamo detto, ma Nebbiolo sì, perche siamo del parere che la carne del brasato debba essere tenera tanto da sciogliersi in bocca, mentre il sugo del brasato debba essere masticabile, nonostante lo si passi a setaccio, per i tannini che avrà concentrato in cottura.

Il Barolo, però, ce lo siamo messi a tavola e abbiamo scelto una bella bottiglia (un po’ scura, forse) di Barolo Riserva Cannubi 2006 di F.lli Barale che ha sede proprio nel centro di Barolo. Appena stappato il vino era un po’ chiuso e cupo; ne abbiamo preso un goccio che abbiamo aggiunto al sugo del brasato per dargli l’ultimo tocco di signorilità, poi con un poco di tempo e di arieggiamento in ampi calici a ballon ha riversato tutti i suoi più fini profumi di frutti di bosco, di legni, di spezie e di fiori. Anche al gusto ha progressivamente messo a disposizione tannini sempre più fini e fitti, anche se ancora un po’ lontani dalla morbidezza.

In sostanza un ottimo vino che tuttavia non ci ha soddisfatto del tutto. Certo, la colpa è nostra, perché va bene inaugurare l’autunno con un bel Barolo Riserva, magari proveniente dai Cannubi di Sergio Barale, ma quel che non andava era il 2006: ottima annata che avremmo, però, dovuto stappare tra dieci anni, per festeggiare l’arrivo dell’autunno del 2023.

Maledizione!

Gigi Brozzoni