Perpignan deve la sua notorietà al famoso La gare de Perpignan dipinto nel 1965 da Salvador Dalì, il quale riteneva che questo luogo fosse il centro cosmico dell’universo tanto che scrisse: «j’ai eu à la gare de Perpignan une espèce d’extase cosmogonique plus forte que les précédentes. J’ai eu une vision exacte de la constitution de l’univers». Ma perché proprio Perpignan? Perché questa cittadina situata a pochi chilometri dal confine tra Francia e Spagna, che Dalì attraversava spesso in treno, ha segnato il confine tra un mondo, quello francese, aperto alla cultura cosmopolita e quello spagnolo (e catalano), invece ancora franchista e chiuso in un misticismo intimo.

Forse è per questi presupposti culturali che proprio a Perpignan si è svolta la prima “Grenaches du mond”, una manifestazione ed un concorso internazionale di vini a base di Grenache, cioè il vitigno Garnacha Tinta che, partito dalla Spagna, ha varcato il confine francese proprio nei pressi di Perpignan e si è spinto sempre più ad est fino a raggiungere la Sardegna, con il nome Cannonau, e la costa toscana con il nome di Alicante. Perpignan è quindi da considerare il centro cosmico di questo vitigno ormai coltivato in tutto il mondo.

A noi è venuta subito in mente una novità dell’ultima Guida Veronelli 2013, un vino che abbiamo premiato con il prezioso Sole veronelliano. Si tratta del Tinto Alicante Maremma Toscana 2009 dell’Azienda Il Cerchio di Capalbio (Grosseto) che ci ha stupito per la sua schietta e puntuale offerta di tutti i caratteri che contraddistinguono questo vitigno: un bel frutto maturo, spezie dolci ed avvolgenti ma soprattutto un bagliore balsamico di sicura e appassionata eleganza.

Il confine fu varcato nel 1500, ma solo da pochissimi anni si è riusciti a dare il giusto valore a questo vitigno, a questi luoghi ed al lavoro di queste genti.

Gigi Brozzoni