Non solo, ma lo producono anche. Chissà perché da loro mi aspettavo interventi vistosi, roboanti, appariscenti, quasi che, potendo accedere facilmente a tutte le strade, si sentissero in dovere di dimostrare tutta la loro maestria. Così non è stato e si sono mossi con molta moderazione, con garbo e misura.

Prendete per esempio Oliviero Toscani: l’abbiamo conosciuto con le prime campagne pubblicitarie per la famiglia Benetton, dove spesso usava temi ed argomenti provocatori con l’intento di penetrare facilmente nella testa delle persone, di lasciarne un ricordo vivo, di suscitare reazioni di sdegno, di indignazione, persino di rabbia; oppure, al contrario, a qualcun altro ha suscitato ilarità, allegria e complicità.

Da qualche anno si è fatto vignaiolo in una tenuta toscana e si dice che l’ispirazione gliel’abbia “suggerita” Angelo Gaja; ma non ha suscitato clamori, anzi, si è mosso con passo felpato, quasi sottotono, tanto che non risulta particolarmente noto neppure agli addetti ai lavori, a tutti quei segugi col bicchiere al collo sempre a caccia di novità, di chiacchiere, di polemiche, di sdegni, di riprovi e di biasimi. E così, tutto tranquillo e dimesso, se n’è andato alla corte di Attilio Pagli a chiedere lumi.

Ne è nato un bel vigneto, fitto per far produrre poca uva alle viti; in una bella conca ben esposta a sud-ovest per catturare fino all’ultimo i raggi del sole che tramonta in mare; su un suolo poco argilloso e con tanto scheletro per avere eleganza e leggerezza; si è piantato un muscoloso Syrah per poterlo ingentilire con Cabernet Franc e Petit Verdot. Il vino ha fermentato con macerazione di trenta giorni, si è elevato in barriques di primo e secondo passaggio e si è affinato un anno in bottiglia.

Ho aperto la bottiglia, con etichetta blu, di OT Toscana Rosso 2008 della Società Agricola O.T. di Casale Marittimo in provincia di Pisa: ne è sgorgato un vino scuro e profondo con intensi profumi di frutti maturi, di spezie piccanti, di tabacco da sigaro, di erbe aromatiche; ed anche al gusto ho ritrovato questi aromi su una trama succosa e ricca di finissimi tannini, che scodinzolano con vivacità e brio.

Mi sono compiaciuto per aver confermato il mio giudizio dato la scorsa estate per la Guida Veronelli 2013 e alla fine sono andato sul sito www.otwine.com per vedere cosa pensa di sé Oliviero Toscani: ci ho trovato le sue foto in vigna, il sorridente gruppo di famiglia, animali vari e persino una strofa di Angelo Gaja.

È proprio vero che non si può più stare tranquilli, per cui lascio da parte il pudore e pubblico, a cappello, la più brutta fotografia fatta da me medesimo sottoscritto ad una bottiglia di Oliviero Toscani.

Gigi Brozzoni