Un altro pezzo della storia vitivinicola italiana se n’è andato senza coglierci di sorpresa, perché si sapeva già da qualche tempo che Aldo Conterno aveva seri problemi di salute. Nonostante tutto, però quando la notizia arriva ci coglie sempre un poco impreparati e ci dispiace non essere così vicini da portare immediatamente le nostre condoglianze ai famigliari.

Ci dispiace anche non aver potuto scambiare con Aldo quattro chiacchiere sulla Bussia, su cosa è destinata a diventare la Bussia rispetto a quella del passato, quella che proprio lui ha portato alla ribalta facendocela conoscere e facendola diventare uno dei cru più prestigiosi della Denominazione Barolo. Siamo certi che i figli Franco, Giovanni e Stefano sapranno degnamente continuare le gesta enoiche del padre, ma il carisma politico di Aldo credo sarà difficile da prolungare o avvicendare, proprio adesso che ce ne sarebbe stato molto bisogno.

Il ricordo di Aldo rimarrà comunque sicuro e rinforzato da una strepitosa bottiglia di Barolo Bussia Vigna Cicala 1996, che ho condiviso con qualche amico proprio l’inverno scorso. Quel vino per me è stato e rimarrà una sorta di testamento spirituale di un luogo magico e di un uomo straordinario.

G.B.