È in pieno svolgimento la settimana all’insegna del Moscato con la presentazione delle prime bottiglie targate 2011 e venerdì scorso, al Castello dei Busca a Mango, si è svolta l’ormai tradizionale anteprima di Asti e Moscato d’Asti dedicata alla stampa. Momento sempre importante, perché la prima produzione di questi vini, anche se forse qualitativamente e quantitativamente non è la più rilevante, è tuttavia destinata a soddisfare le richieste del mercato natalizio, vale a dire il momento più importante per la vendita di questa tipologia di vini in Italia.

Perché, purtroppo, in Italia questi vini si bevono ancora quasi esclusivamente nei due periodi festivi più importanti dell’anno, ossia Natale e Pasqua, mentre nel resto del mondo, per fortuna, il consumo di Moscato è più regolare e sganciato da feste e ricorrenze. Da noi manca ancora una vera e consistente vendita di vino al bicchiere e, oltretutto, per questi vini da dessert in particolare i ristoranti devono fare i conti con due fattori piuttosto limitanti: da una parte la difficoltà che il consumatore accetti un bicchiere di vino abbinato al dessert; dall’altra il fatto che queste bottiglie, una volta aperte, tendono a perdere l’effervescenza con molta rapidità. Una mano potrebbero darla i produttori stessi, confezionando i vini in bottiglie più piccole, ma, a parte qualche tentativo fatto da pochi produttori qualche anno fa, tale tendenza pare non aver incontrato molto favore.

Il 2011, con tutto il suo disordinato andamento climatico, ha prodotto delle uve ben mature, tanto che il pericolo maggiore è stato quello di farsi scappare il momento ideale di raccolta, quello nel quale vengono ad equilibrarsi la maturità del frutto e la freschezza dell’acidità. Come sempre, però, i bravi vignaioli non hanno mancato il traguardo ed hanno prodotto dei buoni vini, ricchi, cremosi e con una spiccata aromaticità. I migliori? Sempre i soliti noti, che in rigoroso ordine alfabetico sono: Bera, Cascina Castlet, Dogliotti, Il Falchetto, I Vignaioli di Santo Stefano, La Giribaldina e Prunotto.

Ma vogliamo segnalare anche qualche inusuale eccellenza nei vini di Ada Nada, Cantina Vallebelbo, Isolabella della Croce, Negro Maria Luigina, Sergio Grimaldi e Terrabianca.

Ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche.

G.B.