Francesco Arrigoni fu il primo giornalista italiano a parlare di analisi sensoriale
Eravamo a metà degli anni Ottanta quando Francesco se ne veniva al Cozzi a mangiare un boccone, uno spuntino rapido, un bicchiere di vino e poi via di corsa sempre indaffarato.
Si parlava di vino, di vigne e di vignaioli, ci portava qualche novità assoluta e noi gli riservavamo qualche sorpresa. Qualche volta si accordava con Leonardo Vigorelli per una arrampicata sulla Grigna o su qualche altra palestra di roccia delle nostre valli. Qualche volta veniva con il Capo, Luigi Veronelli, di cui allora era qualche cosa in più di un segretario.
Francesco Arrigoni fu il primo giornalista italiano a parlare di analisi sensoriale, di profilo organolettico dei vini e ad applicarli nel suo lavoro giornalistico e divulgativo. Nell’Ottantotto mi chiamò al Seminario Veronelli, da poco nato e quasi creato per lui, e che diresse fino all’anno successivo quando per una sfuriata con Veronelli se ne andò.
Per Francesco iniziò un percorso professionale difficile e competitivo, facilitato da un lato dalla sua indiscussa intelligenza e capacità critica ma complicato dall’altra da un carattere brusco e poco malleabile, che lo portò in diversi gruppi editoriali fino ad approdare, dopo tante fatiche, alle agognate pagine del Corriere. Sempre più attento e puntuale con le notizie, isolato e solitario con i suoi simili, fino al tragico e doloroso epilogo.
Tanti ti devono tanto, io per primo.
G.B.