Quinua o dell’italianità

Quinua o dell’italianità

di Luigi Veronelli

Contro ogni «beota ripetere» sull’italianità Veronelli lancia le sue frecce. Questa volta è per un argomento insolito: Altromercato, organizzazione importante di fair trade in Italia, gli chiede di scrivere una breve prefazione a un libello che racconta un prodotto allora sconosciuto, la quinua (o, più comunemente oggi, quinoa) pubblicato dall’editore indipendente Sonda di Torino. Le sue battaglie per l’agricoltura, per il rispetto del lavoro agricolo lo fanno sentire vicino al progetto dell’equo e solidale, che tutela i diritti dei campesinos nel Sud del mondo. Era il 1999. Accetta di scrivere per loro.

Questione di stile

Questione di stile

Più o meno all’inizio di quest’anno Gigi Brozzoni ci parlò di Alberto di Gresy, della sua azienda, le Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy in quel di Barbaresco, del suo celeberrimo cru Martinenga e di uno dei Barbaresco che in quel cru sono nati, il Gaiun Martinenga 2004. Ci parlò anche della passione e dei sentimenti di Alberto per le sue terre ed il suo lavoro. Non ci parlò, però, dei vigneti che di Gresy possiede in provincia di Alessandria, per la precisione a Cassine, né dei vini che vi vengono prodotti.

Fratelli e fratelloni

Fratelli e fratelloni

La viticoltura italiana è piena di fratelli, da nord a sud, da est a ovest; sono le vecchie aziende agricole fondate dai genitori che una volta mancati le lasciano in eredità ai figli.

Tempi che corrono e si rincorrono

Tempi che corrono e si rincorrono

Correva l’anno 1982 allorché Angelo Sonvico e la moglie Emiliana, milanesi, scovavano un angolo di magia tra le colline del Monferrato e fondavano Cascina La Barbatella.