Che la battaglia fosse ardua e rischiosa lo sapevamo benissimo, ma che alla fine sul campo ci saremmo ritrovati con così tanti “caduti” non lo pensavamo. Forse perché siamo abituati a bere questi vini nel periodo estivo, quando ancora mantengono un po’ di freschezza, o forse perché solitamente si assaggiano i vini provenienti da un medesimo luogo, o forse, ancora, perché le aspettative sono alte e quindi la caduta si fa tonfo ed è, quindi, facile la delusione.

Fatto sta che se non avessimo avuto i quattro vini, due 2011 e due 2012, provenienti dal Trentino-Alto Adige la serata si sarebbe messa proprio male. Inutile ricordare che il Riesling Renano è un vitigno difficilissimo da coltivare, perché necessita di condizioni ambientali estreme, ma poiché è un vitigno che fa letteralmente innamorare chi apprezza il buon vino sappiamo anche che “al cuor non si comanda”. E così diversi produttori sedotti dal mitico Riesling non badano alle questioni tecnico-scientifiche e si affidano a quanto di più irrazionale e folle possano pensare.

È pur vero, però, che quando il Riesling Renano è buono riesce a sbalordire tutti perché ha dei caratteri unici ed originali che non hanno nulla in comune con l’intera schiera degli altri vini bianchi prodotti in tutto il mondo. Quali vini potrebbero risultare gradevoli con acidità che sfiorano il dieci per mille, con residui zuccherini a volte rilevanti, qualche volta persino con tracce di carbonica e spesso ricchi di profumi floreali che a volte virano verso il cherosene? Quale vino riesce ad avere dei singoli elementi che potrebbero essere presi per difetti e che invece, per magia, sa trasformare in straordinari pregi? Solo lui, il Riesling Renano proveniente da longitudini prossime al 46° parallelo o, con più facilità, al 47°.

La degustazione di ieri sera ne è stata la riprova: solo i vini che arrivavano dalla via che dal 45° parallelo di Verona si dirige verso nord sono piaciuti al nostro pubblico: abbiamo avuto un buon Trentino Riesling Cancor 2012 della cantina di Cembra (gruppo LaVis) e poi anche un Alto Adige Riesling Rohracker 2012 di Peter Zemmer di Cortina; ma l’eccellenza l’abbiamo trovata ancora più su, con l’Alto Adige Valle Isarco Riesling Praepositus 2011 dell’Abbazia di Novacella a Varna e, sopra tutti, con uno splendido Alto Adige Val Venosta Riesling Castel Juval 2011 della Tenuta Unterortl di Castelbello.

Gigi Brozzoni