di Gigi Brozzoni – dalla Guida Veronelli 2021


Continua a essere la Regione più produttiva d’Italia anche se questi risultati li raggiunge trainata da due denominazioni decisamente mediocri da un punto di vista qualitativo come Prosecco e Pinot Grigio delle Venezie.

D’altra parte con produzioni di 180 quintali di uva per ettaro (con la possibilità di aumentare di 36 quintali per ettaro perché in Italia le annate sono sempre favorevoli) e gradazioni alcoliche minime del 9,5%, che scendono al 9% per le versioni spumante e frizzante, non ci si può aspettare tanto di meglio.

Resta comunque innegabile che queste due doc riescano ad avere un buon successo commerciale sui mercati internazionali, e pur non portando grandi fatturati se paragonate ad altre denominazioni, assicurano una buona notorietà a tutto il sistema produttivo regionale.

Diversa la situazione del Prosecco più tradizionale e pregiato, quello docg di Conegliano e Valdobbiadene dove si trova una maggior qualità, una maggior fama e prezzi di vendita più remunerativi.

E diciamo che la loro luce riflette qualche benefico raggio anche al Prosecco generico, anche se spesso le strategie commerciali e comunicative delle due denominazioni stridono un poco; ma sono solo baruffe di campanile che si acquietano facilmente alla luce dei successi comuni.

Proseguendo nel settore dei vini bianchi non c’è molto da riferire in quanto mancano effettive novità e continuano i trend positivi per tutti i bianchi del nord Italia, mentre continua la sofferenza per i vini da dessert, sia bianchi che rossi, in quanto le rinnovate abitudini alimentari dei consumatori italiani e internazionali tendono a ridurre il loro ruolo di fine/dopo pasto che un tempo fecero grandi e famosi questi vini.

Nonostante sia innegabile un certo miglioramento delle denominazioni del Veneto orientale tra le quali collochiamo Piave, Colli Euganei e Colli Berici, a parere nostro siamo ancora al di sotto delle potenzialità che queste zone potrebbero esprimere se si puntasse su una viticoltura più selettiva e precisa, perché i suoli con matrice vulcanica riescono a dare risultati sorprendenti e anche quelli fluviali sono spesso protagonisti di viticolture eccellenti.

Parlando della Valpolicella per prima cosa dobbiamo mostrare tutta la nostra solidarietà ai produttori della zona di San Pietro in Cariano così duramente colpiti dal maltempo di fine agosto che, in poco più di mezz’ora, ha distrutto il lavoro di generazioni.

A loro va il nostro augurio che con l’aiuto delle istituzioni possano al più presto ripristinare i loro vigneti.

A parte questa dolente nota dobbiamo dire che è buono il momento che sta vivendo nel suo complesso la Valpolicella con i suoi Amarone del 2016 decisamente più convincenti, sostanziosi e ampi di quelli del 2015.

Stanno arrivando sul mercato anche Riserva decennali di grande personalità, profondità e consistenza; sempre più fini i Ripasso che progressivamente hanno perso le note negative delle vinacce esauste guadagnando un poco più di pulizia e fragranza tipica delle uve leggermente appassite.

Crediamo ci debbano essere ancora molti passi da fare per la denominazione base del Valpolicella, il quale non potendo contare sull’appassimento delle uve potrà trarre benefici solo da una migliore viticoltura che ancora stenta ad imporsi.


Gigi_Brozzoni

Gigi Brozzoni

Curatore della Guida Oro I Vini di Veronelli nato e residente a Bergamo, dopo molteplici esperienze maturate nel campo teatrale e nella progettazione di arredi, nel 1986 incontra Luigi Veronelli. La passione per il vino lo spinge a costanti frequentazioni gastronomiche finché nel 1988 arriva al Seminario Permanente Luigi Veronelli di cui assume la direzione nel 1989. Vi rimarrà per 25 anni fino al pensionamento nel 2013. Ha diretto la rivista Il Consenso è stato animatore di convegni tecnico-scientifici in ambito viticolo ed enologico e ideatore e conduttore di corsi di analisi sensoriale per professionisti e appassionati. Negli anni Novanta ha curato la redazione dei Cataloghi Veronelli dei Vini Doc e Docg. e dei Vini da Favola. È autore del libro Professione Sommelier che fu adottato come primo manuale sul vino per le scuole alberghiere italiane. Per l’Associazione Le Città del Vino ha curato numerose edizioni de Le Selezioni di Eccellenza dei vini italiani.